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Santa Maria la Longa (UD)

Fronte militare

Schede

Sede di baraccamenti per il riposo delle truppe che combattevano sul Carso, si trova alle spalle di Gradisca; poteva alloggiare anche 6000 militari alla volta.
Decimazioni a Santa Maria la Longa
"(giugno 1917) Ieri passando per una strada traversa con la macchina mi sono trovato casualmente nella zona di Santa Maria la Longa. Questa nostra divisa di corrispondenti di guerra che nessuno capisce, malgrado il bracciale grigioverde con l'aquila dello S.M. (-immagino Stato Maggiore-) sorprende e irrita. Santa Maria la Longa è la famigerata località delle decimazioni. (...) Siamo stati salutati da fischi, improperi, lanci di sporcizie. Mi sono trovato persino un elmetto nella macchina. Le decimazioni sono la sorte più sciagurata che possa colpire un reparto.
L'idea che un innocente e magari un valoroso debba andare alla fucilazione e pagare per un colpevole è una cosa che mi turba profondamente. Questo provvedimento disciplinare è atroce. Per me è inaccettabile da qualunque punto di vista. C'è in tutti gli eserciti. In quello francese dieci volte più che nel nostro. Nivelle ne ha fatto un uso enorme. E Pétain più di lui.
Vorrei che dopo le fucilazioni di Santa Maria la Longa nel nostro Esercito non ce ne fossero più. L'umano ha dei limiti che non possono essere valicati senza che la giustizia cessi di essere giustizia e si trasformi in delitto.
Questo non è il punto di vista di Cadorna. Egli ha davanti a sé le cifre che parlano di rese di uomini a decine di migliaia con i loro ufficiali senza aver sparato un colpo di fucile.
Nel cuore della Sicilia i disertori, che ammonterebbero a più di 20.000, si sono trincerati. Se andassimo a stanarli probabilmente si batterebbero.
Ecco il tremendo paradosso di questa guerra che spesso sembra sfuggire alle redini del Comando Supremo mentre il Governo continua a non capire."
Da R. Alessi, Dall'Isonzo al Piave. Lettere clandestine di un corrispondente di guerra, Milano, Mondadori, 1966.