Schede
Il conte Cesare Mattei, inventore dell’Elettromeopatia, pose la prima pietra della Rocchetta Mattei il 6 novembre 1850. Situata sulle rovine di un’antica rocca in località Savignano, la singolare costruzione sorge nel comune di Grizzana Morandi in provincia di Bologna, a 407 mt sul livello del mare, in prossimità di Riola di Vergato. Cesare Mattei, ispiratore e ideatore della Rocchetta, venne aiutato, nella sua realizzazione, dal pittore Giulio Ferrari, da un capomastro e da una schiera di operai che lavorarono incessantemente, per tutto il tempo che il conte rimase in vita. Costruita su uno sperone roccioso, è una costruzione bizzarra e fantastica, somma di vari stili: vi prevale quello moresco, copiato dall’Alhambra di Granada e dalla moschea-cattedrale di Cordoba. Attorno al castello saranno edificate ville e luoghi di cura, che ospiteranno una variegata clientela internazionale e teste coronate, come il principe di Baviera e lo zar Alessandro II. I preparati di Mattei saranno citati persino nei Fratelli Karamazov di Dostoevskij.
Impegnato nelle opere di ricostruzione del dopoguerra, il Comune di Bologna è costretto a rifiutare nel 1959 l’offerta gratuita della Rocchetta Mattei da parte dell'ultima erede. Durante la guerra mondiale la Rocchetta è stata spogliata completamente dei mobili e degli arredi, razziati dalle truppe d'occupazione. Dopo il rifiuto del Comune di Bologna, è acquistata da un commerciante di Vergato, Primo Stefanelli detto il Mercantone, che tenta di farne una meta di svago e turistica, senza molto successo. Nel 2005 interverrà, a scongiurarne la completa rovina, il restauro e la riapertura al pubblico nel 2015. La Cassa di Risparmio di Bologna, che tra l'altro ha tra i suoi fondatori, nel 1837, proprio Cesare Mattei. L' Archivio-Museo di Cesare Mattei è conservato a Grizzana presso i Fienili del Campiaro. Contiene un gran numero di documenti e reperti riguardanti il Conte e l’Elettromeopatia, la terapia medica da lui inventata e basata su particolari preparati, che ebbero larga diffusione in Italia e all'estero.
Degli ampliamenti, rifacimenti e modifiche di questa bizzarra, pittoresca e grandiosa costruzione furono testimoni le riprese fotografiche effettuate da Pietro Poppi. Nel catalogo del 1879 (si veda Catalogue de la Photographie de l’Emilia de Pietro Poppi peintre-photographe, Bologna, Tipografia Fava e Garagnani) le immagini dedicate alla Rocchetta sono comprese nella sezione Paysages et villes. Nel catalogo del 1883 assumono maggiore rilevanza quantitativa e sono raccolte con una titolazione a parte, cosi come nel catalogo generale del 1888, in cui è presente una sezione, dedicata esclusivamente alla terza campagna di documentazione fotografica della Rocchetta (si veda Catalogo Generale della Fotografia dell’Emilia di Pietro Poppi pittore-fotografo, Bologna, Tipografia Fava e Garagnani). La datazione della lastra deriva dal riscontro sui cataloghi a stampa: presente nel catalogo del 1888 e non in quello precedente (1883).
In collaborazione Cronologia di Bologna e Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna