Schede
Da via Ugo Bassi a piazza dei Martiri 1943-1945.
Prima documentazione dell'odonimo: 1949.
Questa via percorre una zona che subì cambiamenti importanti dalla tra la fine del XIX secolo e la metà del XX secolo.
Il primo tratto della via, tra via Ugo Bassi e via Riva di Reno coincide con l'antico Borgo delle Casse (che però era molto più stretto dell'attuale via).
Il secondo tratto (da via Riva di Reno a piazza dei Martiri 1943-1945) è frutto di sventramenti iniziati alla fine del XIX secolo con l'apertura di Piazza Umberto I (oggi piazza dei Martiri 1943-1945) decisa con il piano regolatore del 1889 e che nel 1900 era ancora cantiere. I lavori furono ultimati prima del 1916 e portarono alla scomparsa di diverse strade tra cui via Fontanina/via Molinella, vicolo Poggi e Pugliole di San Bernardino.
Il Borgo delle Casse fu poi allargato (mediante pesanti sventramenti che portarono all'abbattimento dell'edificio conosciuto come Punta di Morando, alla confluenza tra via delle Lame e via Guglielmo Marconi, edificio poi sostituito dal Palazzo del Gas, costruito tra 1935 ed il 1936) e ribattezzato prima via Principe Amedeo, poi, nel 1932, via Roma.
La delibera consiliare del 16 aprile 1965 mutò il nome di via Roma nell'attuale.
Le vecchie vie interessate dagli sventramenti e dalle trasformazioni sono:
Borgo delle Casse, che coincideva con l'attuale via Marconi da via Ugo Bassi a via Riva di Reno;
via Molinella, la cui imboccatura era su via Riva di Reno di fronte allo sbocco del Borgo delle Casse e seguiva il canale Cavaticcio alla sua sinistra per una ottantina di metri in discesa fino ad una piazzetta;
via Fontanina, che era la prosecuzione di Molinella ed aveva esito cieco dopo una quarantina di metri;
vicolo Poggi, che si imboccava di fronte all'attuale numero 17 di via Polese e si dirigeva verso il Cavaticcio;
Pugliole di San Bernardino, il cui imbocco era di fronte ai numeri 21 e 23 di via Polese, si dirigeva verso il Cavaticcio per poi piegare verso nord, percorrendo quello che è il tratto odierno di Via Guglielmo Marconi più o meno dall'attuale numero 63 fino a via del Porto.
Borgo delle Casse
Dallo XVI secolo in poi, fu sempre conosciuto con questo nome. Nel XV secolo alcuni documenti citano la viam contrate burgi capsarum. Il latino capsa ha proprio il significato di cassa, ma ancora non è chiara l’origine del nome. Va segnalato che dove l’antico Borgo delle Casse incontrava il Canale di Reno, esisteva una segheria mossa dall’energia idraulica, e c’è chi ipotizza una relazione tra la segheria e le casse.
Molinella e Fontanina
Spesso usate una come sinonimo dell'altra. La cartografia anticha però (XVII e XVIII secolo) distingue come Molinella il primo tratto che partiva da via Riva di Reno per arrivare ad una piazzetta dopo circa 80 metri, e Fontanina per il tratto successivo.
E’ evidente che Molinella deriva il proprio nome dai tanti molini presenti sul vicino Canale Cavaticcio, mentre per Fontanina, è certa la presenza di una fontana che diede il nome alla via.
Fontanina è anche nome dato recentemente (1974) ad altra via di recente apertura nei paraggi.
Vicolo o Stradello de' Poggi
Fu conosciuto anche come Stradello dei Bianchini, probabilmente da qualcuno di quella famiglia che abitò qui. Sicuramente invece nella casa, oggi scomparsa, ma che era di fronte all'attuale numero 13 di via Polese) abitò la famiglia Poggi.
Pugliole di San Bernardino
Il Monastero o Convento di San Bernardino occupava l'attuale piazza dei Martiri 1943-1945 arrivando fino all'incirca dove via San Carlo si immette in via del Porto: di fronte a via San Carlo, su Via del Porto (già Murelli) c'era la chiesa di san Carlo o san Carlino. A ponente della chiesa c'era via del Maglio (che è trattata nella scheda su via san Carlo) e a ponente di via del Maglio si estendeva il Convento di San Bernardino che diede il nome alle Pugliole di San Bernardino. Queste zone erano già documentate come Pugliole nel XIII secolo (le pugliole erano generalmente associate ad aree ortive).
Le scomparse Pugliole di san Bernardino (nominate così fin dal XVI secolo) si innestavano in via Polese di fronte agli attuali numeri 21 e 23, ben distante da via Giacomo Leopardi, la cui targa stradale reca erroneamente la dicitura Già Pugliole di San Bernardino. In realtà via Giacomo Leopardi è una via moderna che fu aperta in base ai nuovi progetti senza tenere conto di strade preesistenti. Ed in ogni caso, la via scomparsa la cui estensione geografica quasi coincide con via Giacomo Leopardi è il vicolo Poggi, così come il tratto da est a ovest delle Pugliole coincide quasi esattamente come la attuale Galleria del Reno.