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Malalbergo, (BO)

1796 | 1918

Insediamento

Schede

Al confine con la provincia ferrarese sorge il comune di Malalbergo, così chiamato per via di un albergo malfamato che si trovava lì fino al XIX secolo. Nell'Ottocento era ancora un comune prevalentemente agricolo, fondamentale per l'approvvigionamento della città di Bologna, soprattutto in relazione alle colture di alberi da frutto, viti, ortaggi, cereali e riso. Le proprietà dei terreni appartenevano a poche famiglie possidenti, con ampia presenza di coloni e mezzadri, che puntavano all'autosufficienza e non alla produzione per il mercato. Le grand proprietà furono a lungo restie ad aprirsi alle innovazioni, cosa che tuttavia avvenne a cavallo tra XIX e XX secoli, con l'introduzione del rapporto di lavoro salariato; in concomitanza nacquero, ad opera dei braccianti, le prime camere del lavoro e le primeorganizzazioni assistenziali («Associazione di Mutuo Soccorso fra gli Operai di Malalbergo», fondata nel 1881), aprendo la strada alla prima amministrazione socialista del paese: quella del sindaco Castelvetri, eletto nel 1908. Fondamentale per lo sviluppo dell'area fu la tramvia Bologna-Malalbergo, aperta nel 1891. Il peso della guerra si fece sentire anche a Malalbergo: 110 dei suoi giovani soldati perdettero la vita nel conflitto. Il territorio fu anche teatro di uno dei primi bombardamenti aerei della storia: il 29 settembre 1917 un aereo austriaco sorvolò Malalbergo e sganciò 5 bombe: ci fu solo qualche danno modesto ad alcuni edifici e nessuna vittima, ma bastò a provocare il panico tra la popolazione. Ai suoi morti in guerra il Comune dedicò due lapidi riportanti i nomi dei caduti. Al secondo dopoguerra risale invece il monumento dedicato ai caduti “di tutte le guerre”.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: "Malalbergo (5766 ab.). – Il territorio di questo Comune si stende alla estremità settentrionale del mandamento, in regione quant’altra mai bassa ed acquitrinosa: circondata da quelle paludi che sono più comunemente conosciute col nome di Valli di Malalbergo. La superficie di questo Comune è censita in 7171 ettari. Attraversano il Comune, facendo del capoluogo luogo di transito e di traffico di una certa importanza, la strada provinciale Bologna-Ferrara ed il canale Naviglio o canale di Reno, che scende da Bologna per gettarsi nel reno inalveato presso Malalbergo. E’ anche percorsa dalla linea tramviaria a vapore Bologna-Malalbergo. – la borgata di Malalbergo (9 m. sul mare), capoluogo del Comune, deve forse il suo nome alla poca salubrità dell’aria, data dall’in allora circostanti paludi. Lavori di bonifica, compiuti negli ultimi anni ed il costante alzarsi del suolo, specie pel fatto delle irrigazioni del Naviglio, hanno però migliorate le condizioni igieniche del luogo, cosicchè attualmente è uno dei più sani della provincia. Malalbergo non è brutto luogo: ha vie larghe, ben tenute, fiancheggiate da discreti edifizi, taluno dei quali di aspetto signorile. Splendidissimo il palazzo Municipale, su disegno del Mengoni. Notevole vi è pure la chiesa parrocchiale di antichissime origini. IL Comune di Malalbergo è assai frazionato, il capoluogo conta circa 1300 abitanti. Il territorio fertile, ben irrigato e coltivato con cura estrema, produce intensivamente cereali, riso, canapa, foraggi, stramaglie, canne, frutta e viti. La produzione della canapa è in questa plaga portata al massimo grado di intensità. L’allevamento del bestiame da stalla e da cortile, la produzione dei latticini e la filatura e tessitura della canapa sono in luogo le industrie di maggior sussidio alla produzione del suolo. Vi sono inoltre piccole fabbriche di paste da minestra, di mobili, vasi vinari e stuoie. Malalbergo ed il suo territorio sono, nella stagione propizia al passaggio degli uccelli acquatici, battuti da gran numero di cacciatori, vegnenti da Bologna, da Ferrara, da Modena ed anche da più discoste località. CENNO STORICO. – Malalbergo, anticamente chiamato Maletum secondo Benedetto Prisciano, è luogo antichissimo. Fu munito dai Bolognesi d’una solida rocca e d’un buon presidio. Durante le vicende del periodo comunale e le agitazioni politiche del secolo XV Malalbergo fu più volte teatro d’avvenimenti guerreschi e soprattutto assaltato e saccheggiato dai condottieri delle infeste compagnie di ventura, piaga d’Italia dallo scorcio del secolo XIV al principio del XVI." (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti).

Bibliografia: Agostino Bignardi, Minerbio, Malalbergo, Baricella. Appunti di storia locale, «Strenna Storica Bolognese», (9) 1959, pp. 25-34; Dino Chiarini, Giulio Reggiani, Malalbergo e il territorio comunale nei secoli, Bologna, Pàtron, 1984; http://www.comune.malalbergo.bo.it/vivere/pag_stand_3.aspx?ID=1