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Grizzana Morandi (BO)

1919 | 1943

Insediamento

Schede

Nel periodo post-bellico fra il 1919 e il 1920, agitazioni e scioperi rivendicativi furono condotti da operai della Canapiera di Pioppe di Salvaro e da stagionali addetti al rafforzamento della ferrovia "Porrettana" ma, soprattutto, da sterratori e minatori al lavoro per la costruzione della ferrovia "Direttissima".
Fermenti ed agitazioni scossero il mondo contadino. Alle antiche piccole associazioni, come la lega e il circolo d'ispirazione socialista di Campolo, sorte fra il 1905 e il 1906, si affiancarono altri organismi sindacali e cooperative. Nelle elezioni politiche del 16 novembre 1919, su scala comunale i socialisti ebbero oltre il 57% dei suffragi. Nelle elezioni amministrative del 19 settembre 1920 prevalse nettamente le lista del PSI e, per la prima volta, a Grizzana venne eletto un sindaco socialista nella persona di Emilio Amadori.
Allo scatenarsi dello squadrismo fascista, nel comune scoppiarono ripetuti scontri tra i neri e i socialisti. A Campolo i lavoratori antifascisti reagirono vivacemente contro un assalto. I consiglieri comunali eletti furono sostituiti da un Commissario prefettizio il 12 giugno 1921.
Il 28 novembre successivo, morì Primo Sibani, socialista, membro del consiglio della Lega edile di Grizzana, a seguito di una ferita d'arma da fuoco procuratagli dai carabinieri in località "La Scola" di Vimignano. L'aggressione dei fascisti più grave fu quella compiuta a Pian di Setta, dove ferirono una donna, Adele Naldi, che poi morì il 27 febbraio 1922.
Nel dicembre del 1922 si svolsero nuove elezioni amministrative con la partecipazione di sole liste fasciste che determinarono un consiglio tutto di parte. Col fascismo già al potere, nel Paese avanzò una politica di compressione delle esigenze economiche dei produttori e dei lavoratori e di restrizioni alle libertà politiche e sociali.
Durante gli anni del regime fascista, i più attivi oppositori vennero perseguitati o furono costretti all'esilio. Nel comune vi furono vari arresti e punizioni per attività antifascista.
Un nativo di Grizzana fu deferito, processato e condannato dal Tribunale Speciale (Aula IV); uno subì la condanna al confino di polizia per atti d'opposizione (Confinati). Tra i fuorusciti politici e fra gli emigrati per ragioni di lavoro oltre confine, alcuni antifascisti si attivarono nelle organizzazioni degli italiani all'estero.
Quando in Spagna scoppiò la rivolta capeggiata dal generale Francisco Franco, Guido Degli Esposti di Grizzana, emigrato in Francia nel 1931, nell'agosto 1936 entrò in terra iberica, dove ebbe incombenze per la fornitura di aerei e l'istruzione dei piloti dell'aviazione repubblicana. Rientrato in Italia nel 1940, fu condannato a 5 anni di confino, che scontò a Ventotene e, solo dopo le proteste popolari contro il governo del gen. Badoglio, perché non liberava i comunisti carcerati o confinati dal fascismo, fu liberato il 22 agosto 1943.
La caduta di Benito Mussolini, il 25 luglio 1943 aprì speranze di libertà e di pace, oramai vicine. Purtroppo la fine del fascismo e della guerra erano ancora tutte da conquistare.