Schede
Da piazza di Porta Ravegnana a via Canonica.
Prima documentazione dell'odonimo: 1635 (Zudiè).
Prima di essere chiamata via de’ Giudei, pare che l’antico nome di questa via fosse via di San Marco, dall'omonima chiesa parrocchiale che era all'attuale numero 2 di piazza di Porta Ravegnana, tra questa via e via Zamboni.
Documenti del XVI secolo nominano questa via come Bell'Andare e Belvedere.
Probabilmente Bell'Andare e Belvedere, erano odonimi che, per antifrasi, indicavano luoghi tutt'altro che belli da vedere o da inoltrarvisi. La vicinanza del pellatoio per i maiali (si veda la scheda sulla Galleria Giovanni Acquaderni), e del torrente Aposa, che scorreva scoperto nei paraggi e che serviva per fare defluire gli scarti maleodoranti del pellatoio stesso, sicuramente rendevano questa via e la vicinissima via dell'Inferno luoghi tutt'altro che piacevoli.
In effetti tra XVII e XVIII secolo con Inferno si indicava spesso anche la nostra via de’ Giudei.
Il ghetto fu creato in queste strade nel 1566, ma l'odonimo Inferno era già documentato quasi un secolo prima, smentendo le ipotesi fatte da tanti, ovvero che la ragione di Inferno fosse da trovare nella presenza degli ebrei.
Non vi è dubbio alcuno che il ghetto abbia originato il nome di questa via, ancora attualmente usato.
La riforma toponomastica del 1801 consacrò Giudei, mentre la riforma toponomastica del 1873-78, aggiunse il via, come di consueto: via dei Giudei, per arrivare a noi (delib. cons. 16 aprile 1949) pressoché uguale: via de' Giudei.