Schede
Da piazza Maggiore a piazza di Porta San Mamolo.
Prima documentazione dell'odonimo: 1878.
Dedicata a Massimo d'Azeglio.
Questa via fino alla riforma toponomastica del 1873/78 era nota come San Mamolo o Strada San Mamolo almeno fin dal XVI secolo.
Mamolo, o Mamante era il santo a cui era dedicata la chiesa che diede il nome alla via. La chiesa era all'attuale numero 60 di via d'Azeglio (ora è irriconoscibile).
In antichità, fino alla metà del sec. XVI, il tratto da via de' Carbonesi fino al Palazzo d'Accursio veniva chiamato Platea Maior o Via dicta Platea Maior.
C’è l’ipotesi di una origine altomedievale per questo questo nome, quando i fori romani in epoca di decadenza vennero sostituiti dalle platee, che altro non erano se non le vie più larghe ed importanti della città. Questo porterebbe ad individuare questa via come larga ed importante in epoca altomedievale, quando effettivamente la città era ristretta e racchiusa entro la cerchia delle quattro croci entro la quale la nostra via si trovava. L'antico palazzo del comune era nei paraggi (tra via d'Azeglio e via de' Pignattari, in angolo con vicolo Colombina, rendendo questa ipotesi estremamente probabile.
La riforma toponomastica del 1873/78 fece scomparire l’odonimo San Mamoloall’interno delle mura, volendo ricordare, con questa via, Massimo d'Azeglio.