Salta al contenuto principale Skip to footer content

Caffè del Pavaglione

Di rilevanza storica

Schede

Il Caffè, collocato sotto il portico del Pavaglione all'Archiginnasio, fondato nel Settecento, viene riaperto nel 1866 dopo un lungo periodo di chiusura. Gestito dai coniugi Filippo e Sofia Bergonzoni, diventa luogo di incontro di cittadini di ogni estrazione sociale. I contadini e i commercianti del mercato dei bozzoli lo frequentano durante il giorno; alla sera lo animano i frequentatori del ballo popolare e dei concerti bandistici. Il Caffè avrà tra i suoi avventori i personaggi illustri della città, da Gioacchino Napoleone Pepoli a Marco Minghetti, da Francesco Rizzoli al sindaco Tacconi. La collocazione di un primo caffè del XVIII secolo era forse coincidente con l'attuale Libreria Zanichelli, ma ai Bolognesi è oggi noto come 'Caffè Pasticceria Zanarini', posto ad angolo con via Farini.

Così viene descritto nella 'Guida illustrata di Bologna - Storica artistica industriale', edita nel 1892 dalla Tipografia Successori Monti: "In questo piazzale si aprono pure molti altri negozi, tra cui non trascureremo di accennare al Caffè del Pavaglione. Il Caffè del Pavaglione è uno dei più antichi e caratteristici ritrovi di Bologna, e associa il suo nome a molti fatti memorabili della storia bolognese. Oggi è il caffè delle persone serie, il nuovo proprietario vi ha eseguite molte migliorie; e, mentre al mattino il tutto Bologna fine vi si dà convegno per le colazioni, alla sera esso è il ritrovo di molte persone colte. In un tavolino molto popolato è spesso Giosuè Carducci coi suoi intimissimi".

In collaborazione con "Cronologia di Bologna dall'unità ad oggi" della Biblioteca sala Borsa di Bologna.