Schede
Da via Rizzoli a via degli Orefici.
Prima documentazione dell'odonimo: 1915.
Questa via fu creata all’inizio del XX secolo con gli sventramenti che portarono all'allargamento di via Rizzoli ed alla demolizione di tutti gli isolati compresi tra via Rizzoli e via degli Orefici.
Gli sventramenti cancellarono alcune antiche e caratteristiche vie del centro di Bologna:
Spaderie,
Tosapecore (vicolo)
Stallatico del Sole (Vicolo)
Pelliccerie
Cimarie
Il Vicolo Brusa Pecore o Busa dei Mandelli
Sanmartini o Zibonarie.
Con il nome Artieri si volle ricordare le arti ed i mestieri che diedero i nomi alle vie scomparse: pellicciari, cimatori, spadari, giubbonari.
Spaderie (via)
Lo spazio che questa via scomparsa occupava coincide grosso modo con quello occupato dal portico sul lato occidentale del palazzo Ronzani, affacciato su piazza Re Enzo.
Le altre vie intorno a via Spaderie facevano rifermento ad arti e mestieri che avevano in tali vie le loro botteghe: Calzolerie, Pelliccerie, Drapperie, Cimarie, Giubbonerie, Orefici, Caprarie... E’ quindi assai probabile che in questa via vi fosse concentrazione di botteghe in cui venivano fabbricate spade ed armi da taglio.
Tosapecore (vicolo)
Era un vicoletto chiuso, con sbocco sul Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli), tra Spaderie e lo Stallatico del Sole. Non sembra documentato prima del XIX secolo, anche se è raffigurato, pur se senza nome, nella cartografia settecentesca. Ebbe comunque la lapidetta della riforma toponomastica napoleonica del 1801, per quanto fosse di proprietà privata. Il nome del vicolo scomparve con la riforma toponomastica del 1873/78 prima ancora degli sventramenti del Mercato di Mezzo.
Stallatico del Sole (Vicolo)
Lo Stallatico del Sole era sostanzialmente la continuazione verso il Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli) del vicolo Ranocchi.
Nella cartografia del XVII secolo e del XVIII secolo era chiamato semplicemente Stradello (in assonanza con il vicolo Ranocchi che fu chiamato anche Stradello dei Ranocchi).
L’odonimo Stallatico del Sole comparve per la prima volta nei primi decenni del XVIII secolo.
Via degliArtieri copre approssimativamente il percorso del vecchio Stallatico del Sole.
Pelliccerie
Questa via metteva in comunicazione via degli Orefici ed il Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli) ed era poco più ad oriente dello Stallatico del Sole.
Dal XVI secolo in poi fu sempre chiamata Pellizzerie, Pellizzarie o Pelliccerie, e la ragione è la presenza in questa via della sede dell'arte dei Pellicciari e di alcune botteghe di quest'arte.
In epoche più antiche la via era abitata da pescatori con le loro botteghe e veniva chiamata Pescherie. La sede delle botteghe dei pescatori cambiò più volte nel corso del tempo e l’odonimo Pescherie di conseguenza si spostò più volte (si veda la scheda su via Pescherie Vecchie).
Cimarie
Anche questa via metteva in comunicazione via degli Orefici ed il Mercato di Mezzo, ed era situata tra Pelliccerie e via Calzolerie.
Alla fine del XV secolo qui si riunirono le botteghe dei cimatori (un’arte che effettuava particolari lavorazioni sui tessuti), e da allora la via venne chiamata Cimarie (nome confermato anche dalla riforma toponomastica del 1873/78).
Brusa Pecore (vicolo) o Busa dei Mandelli
Si trattava di un vicolo vicinale che da circa metà di via Calzolerie si dirigeva a levante ed era senza sbocco.
I due odonimi, mai ufficializzati, furono usati entrambi dal XVI al XIX secolo. Dal XIX secolo in poi, fino alla sua scomparsa, questo vicolo fu considerato parte di via Calzolerie. La famiglia dei Mandelli ebbe qui la sua bottega.
Sanmartini o Zibonarie
Anticamente era chiamato solo Zibonarie o Giupponerie, ed era nome antichissimo documentato già nel XIII secolo, dovuto alla presenza di fabbricanti di abiti da uomo (giubbe).
Nel XVII secolo questa via era chiamata Giuponerie o Androna de Gibunari o Androna di Zampari. Pare che Zampari fosse nome di un mercante che vi aveva la bottega.
Sanmartini era un cognome di famiglia che sembra essere stato assegnato a questa via abbastanza tardi, perché questo nome non viene ricordato prima del XIX secolo.
La riforma toponomastica del 1873/78 non alterò sostanzialmente questo odonimo che rimase via Zibonarie, per sparire con le demolizioni tra il 1918 ed il 1919, assieme alle torri Artenisi, Riccadonna e Guidozagni.