Schede
Argelato e il suo territorio, composto dalle frazioni di Volta di Reno, Argelato, Casadio e Funo, sorgono sulla destra del fiume Reno, circa 16 km a nord di Bologna. Divenuto comune nel 1828 e unito al Regno d'Italia nel 1861, Argelato ebbe un grande sviluppo durante l'Ottocento, tanto da divenire tappa fondamentale di molti scambi commerciali grazie soprattutto all'espansione industriale. Al miglioramento dei commerci, tuttavia, non corrispose un miglioramento delle condizioni di vita, tanto che la situazione di Argelato può essere descritta come una “crescita senza sviluppo”, che portò anche a numerose rivolte contadine, confluite nel 1869 nei moti del macinato che interessarono gran parte del nuovo stato italiano, ed ebbero fortissima eco nelle pianure emiliane. Di lì a poco, anche in conseguenza di questi conflitti sociali, nacquero organismi sindacali ed assistenziali, come la Società Operaia di Mutuo Soccorso e la Cooperativa di consumo, entrambe risalenti ai primi anni '80 dell'Ottocento. Gli inizi del Novecento videro il passaggio del governo cittadino sotto l'amministrazione socialista. Già nei primi anni del secolo l'influenza delle associazioni dei lavoratori era notevole. Nelle elezioni amministrative del 1908 le organizzazioni socialiste si assicurarono la conquista della maggioranza al comune. Nel 1914 e nel 1920 si ripeté il successo socialista. Nella seduta del consiglio eletto nell'ultima consultazione fu nominato sindaco Attilio Gadani. Il suo costante sviluppo e la posizione favorevole sulla linea Bologna-Verona resero il comune un importante snodo viario e ferroviario di particolare rilevanza negli anni della Grande Guerra. I caduti del comune di Argelato nella Grande Guerra furono 114. A loro memoria il Comune pose una targa commemorativa, inaugurata il 10 settembre 1922 nel Palazzo Municipale. Nel cimitero di Argelato, inoltre, è ancora oggi presente un cippo che riporta i nomi dei dispersi e dei caduti.
Il Comune viene così viene descritto nel volume Provincia di Bologna, collana Geografia dell'Italia, Torino, Unione tipografico editrice, 1900: Argelato (4123 ab.). – Il territorio di questo Comune, occupante una superficie di 3340 ettari, si stende nella parte sud-ovest del mandamento, sulla sponda destra del Reno. E’ Comune assai frazionato e di carattere essenzialmente rurale. – Argelato, capoluogo (25 m. sul mare), è costituito della residenza municipale, della chiesa parrocchiale, in un piccolo gruppo di case, e nulla di particolare offre al visitatore. Completano il nucleo comunale ville e ridotti, formati per lo più da gruppi di cascinali, sparsi per la bassa pianura. Il territorio è fertilissimo. Produce cereali d’ogni specie e soprattutto moltissima canapa d’ottima qualità. La vite vi è coltivata con mediocri risultati. L’allevamento del bestiame da stalla e da cortile, la confezione dei latticini, la lavorazione prima della canapa e dei cordami, la filatura, sono le industrie esclusive del luogo. Cenno storico – Si hanno notizie di questo luogo fin dal secolo XI, in cui era feudo e castello della contessa Matilde. Il territorio fu guasto dalle inondazioni del Reno del 1220 e 1269: fu saccheggiato ed arso nel 1325 nella famosa Rotta di Zappolino; dopo le guerre del secolo XV e XVI cessò di essere castello e la sua popolazione si disperse. Appartenne, diviso in gruppi o frazioni, ai territori limitrofi, finchè circa il 1828 si costituì in Comune autonomo. Il luogo non ebbe mai né per sé né per fatti avvenutivi grande importanza. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti.