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Per cinque giorni, dal 10 al 14 febbraio, la neve cade ininterrottamente sulla città. Oltre 2.500 spalatori radunano enormi cumuli di neve nelle piazze Galileo e San Domenico.
Le scuole vengono chiuse. In mancanza di carbone per il riscaldamento è distribuito quello delle ferrovie.
In molte case l'acqua gela le tubature fino a farle scoppiare.
Si fermano a lungo i treni e i tram.
La temperatura raggiunge in città i quindici gradi sotto zero, mentre sfiora i venti nella vicina Anzola Emilia. I bolognesi ricorderanno a lungo il '29 come "l'an d'la neiv".