Schede
A San Giovanni, un ampio podere nella parrocchia di San Martino, abita la famiglia Paselli, coltivatori diretti e proprietari del fondo e della casa. Da qualche anno sono presenti anche due famiglie di mezzadri, quelle dei fratelli Mario e Gerardo Fiori, che vivono con le famiglie a San Giovanni di Sotto e San Giovanni di Sopra.
Una squadra di soldati tedeschi raggiunge le due località intorno alle 11 del 29 settembre 1944 .
Gli uomini fuggono nei boschi. Uno di loro, Ildebrando Paselli, scappa verso Casaglia, ma viene visto da lontano e colpito a morte quando sta per raggiungere il Poggio. Gli abitanti delle due case si raccolgono in un rifugio scavato nel dosso calcareo di San Giovanni di Sopra e benedetto poco tempo prima da don Ubaldo Marchioni. I soldati fanno uscire tutti gli occupanti per radunarli nel cortile, davanti alla stalla di San Giovanni di Sotto, nell’area destinata a raccogliere il letame. A questi vengono aggiunti altri rastrellati. Qualcuno tenta di fuggire ma viene ucciso.
Una cinquantina di persone viene così massacrata con le mitragliatrici; tra queste Maria Fiori, suora delle Maestre Pie di Bologna. Mario Fiori, suo fratello, fuggito nei boschi alle prime avvisaglie del rastrellamento, ritorna a casa il 2 ottobre e la trova bruciata. Sull’aia davanti alla stalla vede un groviglio di cadaveri e altri corpi sparsi tutt’intorno: i resti della sua bimba più piccola, Lea, quelli della moglie Maria Giovanetti e dei figli Giuseppe, Enrico, Bruna e della sorella Maria.
Anche Gerardo Fiori, fratello di Mario, ha la famiglia completamente distrutta. Quando arriva a San Giovanni di Sotto trova uccisi la moglie Venusta Bartolini e i figli Maria, Adriana, Franca, Sergio e Cesare.
Giuseppe Lorenzini, fuggito nel bosco, ricorda di avere sentito alcune SS parlare in dialetto emiliano.
Alla sepoltura dei poveri corpi partecipano Bruno Paselli, Mario e Gerardo Fiori, Gaetano Ventura, Luigi (?) Nadalini, Giuseppe Minelli, Giuseppe Lorenzini.