Schede
Pietro Bonini, ideatore e realizzatore della celebre Arena del Sole, inaugurata nel 1810, ebbe per alcuni anni un agguerrito competitore in Nicola Brighenti, proprietario e conduttore a sua volta dell'Arena S. Lorenzo posta nei pressi di via Castiglione. La concorrenza, anzi, tra questi due promotori di spettacoli diurni a prezzi popolari, fu dura e senza esclusione di colpi. Il Bonini vantava di possedere un'arena architettonicamente più elegante e duratura, ma il Brighenti rivendicava a buon diritto il merito d'aver per primo introdotto a Bologna quel tipo di struttura teatrale, autentica erede della romanità, non solo perché la sua arena era in funzione fin dall'estate del 1809, ma perché egli aveva alle spalle un'esperienza ben precedente anche se poco fortunata. Sulla fine del XVIII secolo sorgeva nell'area della Montagnola un'ampio steccato con capaci tribune, destinato ad ospitare le esibizioni di cavallerizzi e le caccie ai tori. Tali spettacoli, a quanto pare molto apprezzati, che erano in grado di attrarre grandi folle e procurare ingenti guadagni agli appaltatori, non sempre furono all'altezza delle aspettative. Nell'ottobre del 1803 una caccia al toro combattuta con bestie scadenti e protrattasi stancamente, suscitò l'indignazione del pubblico che non potendo prendersela con l'impresario Baroni, opportunamente datosi alla fuga, sfogò il proprio malcontento danneggiando irreparabilmente il recinto.
I cittadini Camillo Nicoli, Carlo Salina, Giuseppe Gotti e Nicola Vittorio Brighenti, costituitisi in società, facevano subito richiesta all'autorità municipale proprietaria del suolo, di subentrare alla fallimentare gestione del Baroni promettendo di ripristinare steccato e tribune per accogliere "Passi di Fantini, Caccie di Bovi, nonché altri spettacoli" ed assicurando "di nulla trascurare per rendere brillanti gli spettacoli stessi non meno che di pubblica soddisfazione". Ottenuto l'appalto si diede il via ai lavori per trasformare l'anonimo recinto in una pomposa "arena anfiteatrale" e il più intraprendente dei soci, Nicola Brighenti appunto, venuto a conoscenza della pubblicazione del decreto della Consulta di Stato (28 maggio 1804) che indiceva pubblici festeggiamenti per il giorno dell'onomastico di Napoleone, pensò di inaugurarla con qualcosa di veramente degno di un imperatore. "Le colte età di Roma e di Atene facevano dè pubblici Anfiteatri una scuola di costumi e un brillante ridotto popolare, dove regnava il buon gusto, la magnificenza, la tranquillità". Partendo da questi antiquari presupposti, il Brighenti esponeva dettagliatamente alle autorità l'apparato, il soggetto (molto di moda per altro) e lo svolgimento dell'azione pantomimica Gli Orazi e i Curiazi che intendeva realizzare per il 15 agosto, allegando al programma la piantina del recinto e un bel prospetto acquarellato dell'anfiteatro stesso, preziosi documenti per noi, conservati all'Archivio di Stato di Bologna. "La scena si finge nello spiazzo intermezzo alli due Campi nemici destinati a questo combattimento. L'Arena Anfiteatrale a questo oggetto è perfettamente livellata: circondata essa da quel doppio steccato che presentemente l'adorna, limita opportunamente lo spazio campale e dà più maestà all'azione della pugna. In prospetto all'ingresso dell'Anfiteatro è eretta in qualche eminenza un'Ara ornata degli emblemi corrispondenti della Deità di Giove. Molte tende, guarnizioni di penne e di festoni sono parte della scena e danno all'Anfiteatro il più gradevole colpo d'occhio”. Il pubblico festeggiamento a Napoleone, in attesa d'essere incoronato Re d'Italia, all'ultimo momento fu sospeso, e del resto i bolognesi rimasero per tutto agosto col fiato sospeso per la seconda ascensione dell'aeronauta Francesco Zambeccari. Al Brighenti e Compagni non rimase dunque che chiedere, alla fine del mese, una licenza per tenere nel recinto della Montagnola il Gioco della Tombola, con la speranza di rientrare almeno in parte delle spese sostenute.
Marina Calore.
Testo tratto da "Bologna – Mensile del Comune - Attualità, cultura, economia, costume e vita amministrativa". Anno LXXV N. 4 - Aprile 1989. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti.