Schede
Il 6 aprile 1912, a soli 56 anni, morì a Bologna Giovanni Pascoli. Il poeta aveva preso il posto di Giosue Carducci sulla cattedra di Letteratura Italiana dell’Alma Mater di Bologna solo da alcuni anni. Al suo ritorno in città, dopo un lungo periodo di lontananza, aveva preso casa in via dell’Osservanza.
La camera ardente fu tenuta aperta per due giorni e una notte: davanti al feretro sfilarono autorità politiche, culturali, rappresentanti di partiti e gente del popolo. I funerali solenni vennero celebrati nella basilica di San Petronio martedì 9 aprile. Tuttavia, egli venne sepolto nella cappella annessa alla sua abitazione di Castelvecchio di Barga, in provincia di Lucca, come aveva lasciato scritto: “Ch’io ritorni al campanile / del mio bel San Niccolò / dove l’anima gentile / finalmente adagerò”.
Sul treno speciale trovò posto anche l’onorevole Luigi Credaro, ministro dell’Istruzione; ad ogni stazione, moltitudini di persone resero omaggio al grande poeta. La sepoltura fu ultimata solo alcuni mesi dopo e nell’urna, scolpita dallo scultore Leonardo Bistolfi, fu poi sepolta anche la affezionatissima sorella Maria, tenace custode delle sue memorie per tutta la vita.
A cura di Genus Bononiae Blog