Schede
"Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma": così venne chiamata la campagna di guerra del 1867, l'ultima che i volontari garibaldini combatterono sul territorio italiano. Durò circa 45 giorni concludendosi negativamente il 3 novembre a Mentana. Furono giorni convulsi: Garibaldi, confinato nei mesi precedenti a Caprera, il 19 ottobre aveva eluso la sorveglianza, e, sbarcato fortunosamente sulla penisola, puntava ai confini dello Stato Pontificio; il 23 ottobre un piccolo gruppo di settantasei volontari, guidati dai fratelli Cairoli, si era scontrato con i papalini a Villa Glori, lasciando sul campo morti e feriti; il 28 ottobre una vera e propria battaglia si verificò a Monterotondo, alla fine occupata dai volontari. Valutata poi l'impossibilità di andare a Roma, Garibaldi aveva pensato di sciogliere la legione ma una serie di disguidi, fraintendimenti e ritardi nel recepimento degli ordini portarono allo scontro del 3 novembre 1867. In questo giorno si fronteggiarono i pontifici e quanti restavano dei garibaldini , dopo defezioni e abbandoni. I pontifici, coadiuvati dai francesi, sconfissero Garibaldi e i suoi volontari.
I circa 270 morti di Mentana e di tutti gli altri scontri di quell'anno 1867 riposano oggi nell'ara-ossario inaugurata nel 1877 proprio a Mentana. Alla battaglia partecipò anche Raffaele Belluzzi, poi fondatore e primo direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, che due anni dopo dedicò all'evento un volumetto, edito "a spese del comitato di soccorso" dal titolo Notizie dei bolognesi morti e feriti raccolte da Raffaele Belluzzi, stampato a Bologna dalla Società Tipografica dei Compositori.