Villa Farinelli

Villa Farinelli

Scheda

L’abitazione nella quale Carlo Broschi detto il Farinelli vive dal 1763 fino alla propria morte (17 settembre 1782), era situata a Bologna nell’attuale via Zanardi n. 30 e nell’allora Comune di San Felice delle Lame, a breve distanza da Porta delle Lame e dal porto del Navile. Una volta terminati tutti i lavori necessari, la proprietà da lui acquistata e migliorata fin dal 1732, si presentava molto ricca e vasta. A testimonianza di ciò basti pensare che questa proprietà era costituita da: un Palazzo padronale, una cappella, una casa del fattore e una notevole quantità di terreno adibito in parte a giardino pittoresco e in parte a coltivazione di frumento e canapa. In questo podere, Farinelli ha avuto alle sue dipendenze: un cappellano, un cameriere di fiducia, due sguattere, un cuoco, una cameriera, due servitori in livrea, un ortolano, un cocchiere e due cavalli.

Fino alla metà dell’Ottocento, la villa non ha subito profondi cambiamenti rispetto la planimetria originale. Le più recenti fotografie testimoniano che l’impianto di quest'ultima era tipico del Settecento. L’edificio, di forma rettangolare, esternamente si presentava sobrio ed elegante. Distribuito su tre piani, per ciascuno di essi erano presenti cinque finestre incorniciate con balconcini di ferro che adornavano il piano nobile. Nella finestra centrale del suddetto piano era presente qualche elemento classico. Al piano terra era collocato l'ingresso centrale. Da alcuni disegni di Augusto Sezanne si rileva che era presente una scalinata che, come consueto per l’epoca, collegava l’entrata centrale al giardino. In una foto datata 1949, si vede ancora integra la villa ma la scalinata non è più presente, mentre la torretta sul tetto, in asse sopra l’ingresso centrale, è ancora in piedi. Sia i progetti sia la realizzazione degli edifici furono commissionati a persone di fiducia, fra cui il capomastro Lafranchini, e regolarmente pagati dal Farinelli al termine del lavoro. In questa proprietà Farinelli ospitò personaggi famosi: i due Mozart, padre e figlio, i Pepoli, Padre Martini, i Malvezzi, i Pallavicini solo per citarne alcuni. Alla sobrietà esterna della casa corrispondeva un interno estremamente sontuoso grazie alle ricchezze materiali accumulate dall'artista ed acquisite nel tempo: tele di Velasquez, Rosalba Carriera, diversi strumenti musicali tra cui uno Stradivari e così via.

Di tutto questo oggi non resta nulla. Il luogo nel quale sorgeva la villa è stato completamente stravolto dall’industrializzazione di fine '800 e dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La villa, pur resistendo ai bombardamenti dell'ultimo conflitto, è stata completamente distrutta per far spazio alla modernità. Purtroppo la sorte malevola di questo luogo e di questa grande ricchezza viene testimoniata non solo dal mancato intervento tempestivo di salvaguardia da parte dei Beni culturali nel 1949, ma già da pochi anni dopo la morte di Farinelli: causa dell’attuazione di una legge napoleonica che eliminava il fedecommesso e permetteva agli eredi di disporre come meglio credevano dell’eredità. Di fatto per prima cosa venne dispersa la ricchissima collezione vendendo tutti i beni, successivamente i terreni ed infine la villa. Questa, lasciata fin da subito in abbandono, nell’Ottocento viene venduta ad uno zuccherificio costruito subito dietro di essa con funzione di magazzino merci ed uffici. Probabilmente la scalinata, come afferma Francesca Boris in “Il Farinello. La villa perduta” è stata eliminata in questo periodo per questioni di praticità. Ed infine, come già accennato, viene completamente abbattuta, e ad oggi ironicamente nel punto in cui era costruita la villa è presente una ciminiera all’interno del complesso delle poste centrali di Bologna. A ricordarci quale importanza rappresenta la persona e l’artista Farinelli rimangono, per fortuna, diverse documentazioni presenti negli archivi che ci forniscono preziose testimonianze, le opere esposte al Museo della Musica, la semplice tomba alla Certosa.

Angela Pierro

Bibliografia: F. Boris, Il Farinello. La villa perduta in il Carrobbio, XXIV, 1998, Bologna; L. Verdi, La tomba di Farinelli alla Certosa di Bologna,in il Carrobbio, XXIV, 1998, Bologna; B. Buscaroli, M. Armellini, Corrado Giaquinto, Ritratto di Carlo Broschi detto Farinelli, 1998; L. Verdi (a cura di), Il fantasma del Farinelli, libreria musicale italiana, Centro Studi Farinelli, Bologna, 2005.

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Farinelli
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Esumazione del Farinelli alla Certosa di Bologna. TG3 Emila-Romagna  del 12 luglio 2006.

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Carlo Broschi detto Farinelli: Inter flores. Certosa di Bologna, Sala del Colombario, 14 ottobre 2010. I Musici dell'Accademia. Direttore: Luigi Verdi. Trascrizione per archi di Luigi Verdi

Documentario | Bologna nel Lungo Ottocento (1794 - 1914)
Documentario | Bologna nel Lungo Ottocento (1794 - 1914)

Documentario - Bologna nel lungo Ottocento (1794 - 1914), 2008. La città felsinea dall'età napoleonica allo scoppio della Grande Guerra.

Documenti
Passeggiata tra le memorie della musica (Una)
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Luigi Verdi, Roberto Martorelli; Una passeggiata tra le memorie della musica nella Certosa di Bologna; Comune di Bologna, 2004. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

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