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Vestizione di san Guglielmo

1786 ca.

Schede

La pala d’altare fu posta in una cappella della chiesa bolognese dei Santi Gregorio e Siro nel 1620 e divenne una delle opere più celebrate del giovane Guercino. Proprio la prima fase pittorica dell’artista, caratterizzata dalla pennellata fluida e pastosa e dai colori fortemente chiaroscurati, fu particolarmente apprezzata alla metà del secolo successivo da collezionisti e artisti del barocchetto bolognese. Il giovane Filippo Conventi, modenese, partecipò e vinse nel 1787 il Premio Fiori nella classe di architettura presso l’Accademia Clementina di Bologna; nella sala 3 delle Collezioni Comunali d’Arte è conservato un suo disegno con un Soffitto scenografico, datato 1786. Durante la permanenza a Bologna realizzò anche questa replica della pala di Guercino, dipinta su cartoncino, probabilmente per alimentare il mercato dei collezionisti o forse semplicemente per conservare memoria di un’opera da lui molto ammirata. Erroneamente si è ritenuto che il dipinto provenisse dall’eredità Rusconi. In occasione di questa mostra è stato possibile rintracciarne la descrizione nell’inventario della donazione di Luca Sgargi del 1850, dove era conservato anche San Giovanni Battista in carcere, qui esposto.

Filippo Conventi (Modena, ?), Vestizione di san Guglielmo, 1786 ca. copia da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666), olio su cartoncino. Collezioni Comunali d’Arte, Bologna.

Testo tratto da "Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti", catalogo della mostra a cura di Silvia Battistini, Bologna, 2023.