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Targa di C. Trebius Maximus

lastra Prima metà del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: San Giorgio di Piano (Bologna), località Gherghenzano. Rinvenuta agli inizi del XX secolo.

TRASCRIZIONE

C(aius) Trebius C(ai) f(ilius) Lem(onia) Maxim[us - - -]

praef(ectus) fabr(um) q(uaestor)  IIIvir (=tresvir) aug(ur) IIvir (=duovir) pon[t(ifex)- - -]

C(aius) Trebius Maximus se[xvir?- - -]

 

TRADUZIONE

Caio Trebio Massimo, figlio di Caio, (della tribù) Lemonia, prefetto del genio militare, questore, tresviro, augure, duoviro, pontefice. Caio Trebio Massimo seviro (?)

La targa riporta l’iscrizione sepolcrale, in origine molto probabilmente murata su una tomba monumentale, di un magistrato bolognese, come conferma la sua appartenenza alla tribù Lemonia, la circoscrizione elettorale entro cui rientrava la città. Il testo ostenta la carriera equestre e civica del personaggio, che apparteneva alla classe di censo dei cavalieri. Nell’ultima riga è citato anche un omonimo del primo: potrebbe trattarsi di un suo liberto, che avrebbe ricoperto la carica di seviro, oppure del figlio, e in questo caso la parola che inizia con “se” sarebbe un secondo cognome usato per distinguere questi dal padre.

La gens Trebia, che Caio Trebio Massimo porta ad alti livelli di fama locale, ha un altro rappresentante a Bononia in Caio Trebio Longo, veterano del potente corpo dei pretoriani e forse padre del nostro. La gens ebbe legami anche con la prestigiosa famiglia dei Visulanii.

Curiosità: il praefectus fabrum fu, inizialmente, uno dei responsabili tra gli ufficiali di campo dell’esercito romano, presente esclusivamente nelle legioni: il suo compito era di comandare e coordinare il genio militare. Tale carica, primo gradino della carriera equestre, divenne in età imperiale più politica che militare e ad essa il nostro bolognese fece seguire una serie di incarichi municipali, tra cui alcune dignità sacerdotali: divenne infatti questore, poi tresviro, augure, duoviro, cioè uno dei due sommi magistrati della colonia, e infine pontefice, vale a dire sacerdote. Un cursus honorum, come lo chiamavano i Romani, di tutto rispetto! 

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Descrizione tecnica

Pietra calcare: 25,5x102,5x17,8 cm. Inv. 19138