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Palazzo Caprara

Di rilevanza storica

Schede

L'edificio si trova in via IV Novembre nn. 22-24. Fu voluto da Girolamo Caprara, che ne affidò il progetto a Francesco Morandi, detto il Terribilia. Compiuto nel 1603, vide poi -nel 1705- un ulteriore intervento di Giuseppe Antonio Torri e del suo allievo Alfonso Torreggiani.

Il palazzo si compone di circa duecento locali, tra saloni e stanze di minori dimensioni, cui si accede attraverso lo scalone settecentesco attribuito ad Antonio Laghi. L'interno è stato decorato in modo sontuoso e con grande larghezza di mezzi. Tra gli altri, vi lavorò Ludovico Carracci: in una sala al piano terra si può infatti ammirare una sua "Allegoria della Fortezza". Al piano nobile si trovavano invece alcune tempere di Pietro Paltrinieri detto il Mirandolese, di Vittorio Maria Bigari e Bernardo Minozzi: molte di esse andarono purtroppo distrutte durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Nel 1805 l'edificio ospitò Napoleone Bonaparte, che decise di acquistarlo l'anno successivo. In seguito, giunse al principe Antonio d'Orleans duca di Montpensier e nel periodo della Belle Époque divenne uno dei luoghi più ricercati della mondanità bolognese.

Fu proprio per l'appartenenza a questa famiglia che l'edificio venne conosciuto anche come Palazzo Galliera: il duca di Montpensier (legato per familiarità al re Luigi Filippo di Francia), aveva infatti anche il titolo di duca di Galliera, poiché lo aveva acquisito per volontà di Maria Brignole Sale, fervente orleanista. Lo splendido palazzo senatorio, anche grazie alla ricchezza di arredi e di decorazioni.

La sera del 1 febbraio 1814 Gioacchino Murat, re di Napoli, entra a Bologna da Porta Maggiore alla testa di numerose truppe napoletane, austriache, inglesi e ungheresi e prende alloggio a Palazzo Caprara, edificio in cui fu ospitato anche nel giugno 1803. Il Il 5 marzo 1819 l'Imperatore d'Austria Francesco I è in visita in città con la famiglia. Alloggia a palazzo Caprara.

Dall'Unità d'Italia è destinato ad uso pubblico: è infatti sede della Prefettura bolognese. Nel 1936 il Comune assegna al giovane architetto Gian Luigi Giordani il progetto di sistemazione dell'area sul fianco occidentale del palazzo comunale. Il successivo sventramento porta alla creazione di una piazza che libera la fronte di palazzo Caprara, divenuto sede della Prefettura. La piazza, ricavata nell'anno della conquista dell'Etiopia, è intitolata alla Vittoria. Dopo la guerra mondiale prenderà il nome del presidente americano F. Delano Roosevelt. Addossato al cinquecentesco Palazzo Caprara sorge nel frattempo l'edificio della Questura, con l'antistante piazzetta Galileo. La facciata del palazzo è di aspetto massiccio e monumentale, grazie alla pietra di Montovolo che la riveste e ai bassorilievi di Amleto Beghelli.

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna