Circolo Artistico Bolognese

Circolo Artistico Bolognese

dal 1 aprile 1879

Scheda

Il Circolo artistico, che sorse a Bologna con sede nel palazzo Cataldi in via Battisasso 1, l’attuale prima parte di via Montegrappa, fu per un breve periodo un “vivace” punto di incontro della società alto-borghese e nobiliare con le forze culturali attive in città. Ideato da Enrico Panzacchi, tra i suoi primi sottoscrittori dello statuto non vi furono, almeno inizialmente, personaggi particolarmente noti appartenenti a locali movimenti artistici, che avevano nella Accademia di Belle Arti il loro punto di riferimento ideale. «L’incremento delle Belle Arti associate al divertimento» fu motivo ricorrente delle attività del Circolo. Fondato il 1° aprile 1879, le prime iniziative vennero presentate al pubblico l’anno successivo, con l’organizzazione di mostre associate a feste conviviali. Sempre nel 1880 su iniziativa del Circolo venne pubblicato l’album Anche Bologna! che, riferendosi ad analoghe pubblicazioni fatte in altre città, intendeva «presentare la cultura artistica della città rivendicandone l’originalità e la ricchezza» (M. Pasquali, 1983, p. 15). L’album testimonia la rapidità con la quale il Circolo seppe imporsi negli ambienti culturali cittadini. Tra gli artisti che firmano la pubblicazione vanno ricordati almeno Giosue Carducci, Alfredo Oriani, Augusto Sezanne, Mario De Maria ed infine Luigi Busi, all’epoca già affermato pittore, e il giovane Alessandro Scorzoni, che insieme a molti altri segnerà la rinascita della scuola pittorica bolognese negli anni successivi. A rendere famoso il Circolo furono soprattutto le feste, «originalissime» nei ricordi dei partecipanti, animate dalle “trovate” di artisti di valore, tra i quali Giacomino Lolli, disegnatore d’interni tra i più raffinati, come testimoniavano i pannelli da lui creati a decoro di alcuni prestigiosi locali della città, in particolare la sala principale del Caffè dei Cacciatori e le pareti della pasticceria Viscardi. Tra le molte attività di intrattenimento, particolarmente frequentate erano le proiezioni con la lanterna magica proposte da Coriolano Vighi, dove si potevano rivedere in caricatura i dipinti esposti dai soci all'annuale esposizione di belle arti. Nel marzo 1882, le sale di palazzo Cataldi si aprirono al Ballo degli Artisti, al quale prese parte un gran numero di notabili cittadini, compreso il sindaco Gaetano Tacconi. In una cronaca, carica di ironia, apparsa sul periodico Ehi! Ch’al scusa del 18 marzo, vennero descritte le sale di palazzo Cataldi, che in occasione del ballo vennero “trasformate” dagli artisti, stupendo e divertendo gli intervenuti. In quella stessa occasione, il pittore Raffaele Faccioli, sulle pareti di un salottino, disegnò tre cartoni, che Alfredo Testoni nel suo Bologna che scompare, dirà rispecchianti la vita artistica bolognese del tempo.

Ecco due descrizioni della vita del Circolo comparse nella rivista 'Ehi! Ch'al scusa..' | Bologna, 4 marzo 1882 n. 9 anno 3: "La Festa al Circolo Artistico. (...) Figuratevi che oltre ai pesci vi saranno le reti peschereccie, le conchiglie, gli emblemi della pesca... - Eppoi vie è una sala egiziana, un gabinetto turco... un salone dipinto a fiori, splendidissima; la camera degli arazzi, quella delle silhuettes... (…) Lo credo, so i nomi degli atisti che vi lavorano, e questo basta per farmi certo che sarà uno spettacolo stupendo... eppoi al Circolo Artistico le cose si fan sempre bene... Bologna, 18 marzo 1882 n. 11 anno 3: "Eccola nella sala degli arazzi, falsi come molti di quelli che si vedon per veri, e più veri di quelli che si stimano migliaia di lire... - Ah, che ricami finissimi, come la seta... - Ah! Ma sono dipinti sa... è una felicissima imitazione tanto per disegno come per la verità dei colori e delle scabrosità della stoffa. Quella tigre è opera del Tivoli; della caccia del toro è autore il Bedini; della caccia... dei cani, poiché il cervo è andato non so dove... sono babbi parecchi pennelli, come il Busi, il Lolli, il Gasparoni, ma tutti bravi, tutti belli.... L'altro arazzo è del Brugnoli. (…) Ha molte ragioni, amico lettore, eccoci nel regno delle chiare, fresche e dolci acque... L'idea è del Tartarini coadiuvato nella esecuzione, come meglio non si poteva, dal Sezanne, amico intimo di Cipollino, il nostro illustratore ufficiale, e dal Moy. (…) - Carino quel putto che seduto su di una conchiglia pesca coll'amo... - Le piace graziosa signorina? E' del Parmeggiani. Venga vederlo più da vicino, eccolo, guardi! (...) e osserviamo quella fuliggine e quella cipria, dòu tsteini ed brònz modellate dal signor Parmeggiani con molto garbo... (...) …battiamo le mani al prof. Guadagnini che l'ha ideata (Sala Egizia ndr,), ed ai signori Lanconelli, Mombelli, Gasparoni, Scorzoni, Bordoni e Collina, che ne hanno così bene interpretata la esecuzione. (…) Cosa si sente? Ah, lei non era preparato alla sorpresa della sala da ballo. (…) ammiri prima di tutto l'elegantissimo soffitto, opera egregia del prof. Raffaele Faccioli ed eseguita dal signor Corazza.

La volontà di migliorare le condizioni di tutti gli artisti portò ad elaborare un progetto per la costituzione di un istituto per le arti decorative ed industriali rivolto ai giovani. L’idea, elaborata nel 1880 e più volte ripresa, non si realizzò, ma è significativo ricordarla a testimonianza di quel fervore di umanitarismo sociale che coinvolse in quegli anni soprattutto i ceti abbienti bolognesi. La breve parabola del Circolo artistico si chiuse sul finire degli anni Ottanta – significativa l’assenza tra le associazioni cittadine che promossero l’Esposizione del 1888 – per lasciare spazio a nuove associazioni interessate alle arti, prima fra tutti quella stessa Accademia di Belle Arti che ritrovò rapidamente il suo ruolo di formazione e di proposta artistica.

Nel 1913 Alfredo Testoni, in occasione della morte del suo 'diletto amico' Alfonso Rubbiani, ci consegna un vivace affresco del Circolo: "serviva a stringere in amichevole dimestichezza letterati, musicisti, pittori, scultori. Pensate solo ai nomi dei giovani usciti da poco dall'Accademia di Belle Arti: Paolo Bedini, Luigi Serra, Augusto Sezanne, Enrico Barbéri, Emanuele Brugnoli, Mario De Maria, Silvio Gordini, Alfredo Tartarini, Luigi Busi, Gaetano Palazzi, Giacomo Lolli, Raffaele Faccioli, Giuseppe Tivoli, Coriolano Vighi ed altri, altri ancora... E chi può ricordare tutti i nomi dei letterati, musicisti, che frequentavano le sale del Palazzo Cataldi, da Alfredo Oriani a Luigi Mancinelli, da Alfonso Rubbiani a Olindo Guerrini, da Enrico Panzacchi a Guglielmo Zuelli?... Ogni sera s'inventava qualche cosa di burlesco per non perdere l'abitudine di fare... del chiasso. Tutto serviva allo scopo. Corrado Ricci parodiava le conferenze di Marco Minghetti, Enrico Panzacchi improvvisava un discorso in opposizione alle idee di quelle che aveva sostenuto in Consiglio Comunale, Luigi Mancinelli dirigeva concerti, de' quali gli strumenti più intonati erano trombe di cartone, Guglielmo Zuelli e Luigi Malferrari musicavano canzonette bolognesi, che si cantavano ad alta notte sotto le finestre delle modistine, che apparivano dietro i vetri a sorridere e a ringraziare. Ecco per esmepio uno dei tanti spettacoli serali. Coriolano Vighi per mezzo di una lanterna magica fece una rivista dei lavori esposti dai soci all'Esposizione di Belle Arti, parodiandoli con atroci caricature. Una giovanetta ammalata, distesa su di una chaise-longue, dipinta dal Faccioli, passava davanti agli spettatori con due gamine stecchite e così lunghe che uscivano dal bianco schermo per qualche metro prima che si arrivasse a vedere la testina di una ragazza tisica all'ultimo grado. Di un altro quadro apparivano solo dei libri disposti in lunghe scansie che occupavano l'intera tela e finalmente su di un minuscolo scrittoio, un grosso volume dietro il quale spuntava un ciuffo di capelli. Era una grande tempera, credo del Bedini, che l'autore aveva intitolata: Parini nel suo studio. Comparve anche una veduta di Bologna che, secondo il progetto di Alfonso Rubbiani, aveva adorni di merli non solo tutti gli edifici, ma anche i lampioni a gas, i monumenti vespasiani e i tramvia a cavalli. Quando si dovette eleggere il Presidente del Circolo, ad una voce si fece il nome di uno dei più noti e simpatici artisti, bolognese di adozione, Pietro Neri-Baraldi, che i suoi lauti guadagni come celebrato tenore aveva fatto sfumare del tutto, badate del tutto, per favorire amici, conoscenti, ignoti che si rivolgevano a lui, riducendosi così a vivere stentatamente la vita. Ma la povertà non lo aveva per nulla mutato. Cercava con la correttezza del portamento e una cura scrupolosa di nascondere la modestia del vestire, e appariva sempre allegro, da parere l'uomo più contento di questo mondo e sempre in mezzo agli artisti. E gli artisti lo proclamarono il loro presidente. Ne fu beato, e al banchetto, che gli fu offerto per festeggiarlo, egli si alzò per ringraziare commosso fino alle lagrime. Non era certo un grande oratore e incominciò: - Per questo meritato onore... - ed ebbe un momento di sospensione. Enrico Panzacchi che era accanto a lui, gli suggerì subito: “la quale...” Egli si confuse di più e tra il quale e la quale si arenò del tutto. Fu quello, credo, il suo più lungo discorso ufficiale, ma quanto buonsenso, quanta bontà in quel bel vecchio dal roseo volto rotondo, dai capelli bianchi, dagli occhi chiari e sorridenti! Accoglieva la povertà rassegnato perché viveva tra i giovani che gli volevano bene, e si sentiva giovane egli pure. Passarono gli anni. Il Circolo a poco a poco decadde e gli artisti si divisero in varie compagnie."

Giovanni Guidi

Testo con integrazioni tratto da Cent'anni fa Bologna: angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.

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Documenti
Statuto del Circolo artistico bolognese
Tipo: PDF Dimensione: 1.83 Mb

Statuto del Circolo artistico bolognese approvato nell'Assemblea Generale dei Soci del 22 maggio 1879, Tipografia Successori Monti, Bologna, 1879. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Statuto del Circolo artistico bolognese
Tipo: PDF Dimensione: 1.83 Mb

Statuto del Circolo artistico bolognese, Tipografia Successori Monti, Bologna, 1881; Circolo Artistico Bolognese, modificazioni allo statuto approvate nell'Assemblea Ordinaria dei Soci delli 23 febbraio 1882 dietro proposta della Direzione, Tipografia Successori Monti, Bologna, 1882. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Ehi! ch'al scusa.. 1882 n. 9
Tipo: PDF Dimensione: 2.14 Mb

Ehi! ch'al scusa.., anno 3, n. 9, 4 marzo 1882, Bologna, Società Tipografica Azzoguidi

Ehi! ch'al scusa.. 1882 n. 11
Tipo: PDF Dimensione: 2.07 Mb

Ehi! ch'al scusa.., anno 3, n. 11, 18 marzo 1882, Bologna, Società Tipografica Azzoguidi

Ehi! ch'al scusa.. 1885 n. 50
Tipo: PDF Dimensione: 1.58 Mb

Ehi! ch'al scusa.., anno 3, n. 50, 7 novembre 1885, Bologna, Società Tipografica Azzoguidi

Anche Bologna!
Tipo: PDF Dimensione: 5.29 Mb

Anche Bologna! Albo unico del Circolo Artistico, Bologna, Zanichelli (Litografia G. Wenk), 1880. Immagini di Azzolini, Bersani, Bordoni, Brugnoli, Busi, Castaldini, De Maria, Facchini, Faccioli, Giorgi, Gordini, Guadagnini, Maccaferri, Minelli, Monari, Palazzi, Parmeggiani, Ricci, Sarti, Scorzoni, Sezanne, Tartarini, Tivoli. Testi di Altobelli, Belluzzi, Bonora, Boschi, Carducci, Gozzi, Guerrini, Panzacchi, Ricci, Roncaglia, Rubbiani, Salina.

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