Accademia della Lira

Accademia della Lira

1898 | 1902

Scheda

L’accademia della Lira nasceva dall’iniziativa di Alfredo Baruffi, Gigi Bonfiglioli, Carlo Gaspare Sarti e Patrizio Patrizi con un gruppo di giornalisti bolognesi che, informalmente, erano soliti incontrarsi fuori dalle redazioni nei migliori ristoranti della città. A questa Accademia aderirono anche Alfredo Testoni e Arturo Gazzoni. Inizialmente priva di statuto, l’istituzione prendeva il nome dalla modica spesa richiesta per partecipare alle cene allestite: una lira. All’esiguità del conto corrispondevano menù scarsissimi, arricchiti però da un clima di generale goliardia e di geniali trovate che rendevano gli astanti comunque soddisfatti delle serate. Tra i più assidui frequentatori dell’Accademia, vi furono il popolare cronista del “Resto del Carlino” Giuseppe Villani e l’avvocato Giulio Padovani, autore di alcuni scritti tra i quali godette di buona fortuna editoriale - Travestimenti Carducciani -, una raccolta di «seducenti, oneste ed efficaci parodie di molte poesie del Carducci» (A. Testoni, 1972, p. 220).

Renzo Giacomelli ricorda in 'Vecchia Bologna - Ricordi di mezzo secolo' (Cappelli, 1962) che anche lui ne fece parte grazie all'amicizia con Carlo Zangarini e che il ritrovo favorito era la Birreria Ronzani, dove «chiunque poteva promuoverne una riunione: bastava prendere 15 o 20 biglietti postali (da 5 centesimi) ed indirizzarli ad altrettanti amici o conoscenti» il risultato del passaparola spesso era che «non una decina, ma quaranta, cinquanta persone si trovavano alla Birraria». La spassosa e paciosa Accademia era un pretesto per incontri che favorinono un libero scambio di conoscenze e la nascita di salde amicizie. Altro punto di riunione era il Palazzo Bentivoglio di via Belle Arti, sede di numerosi studi d'artista. Tra il 1898 e il 1902 questa sorta di associazione riuscì anche a stampare riviste e almanacchi, in cui operarono anche Luigi Bompard, Marcello Dudovich, Augusto Majani, Ugo Valeri.

Anche Oreste Cenacchi in 'Vecchia Bologna' (Zanichelli, 1926) ci consegna un vivido ricordo di questa breve esperienza bolognese: "un senso di lieta aspettativa, di cordiale simpatia svegliò in tutti i ceti intellettuali la nascente Lira..., che parve un piccolo getto di fantasia giovanile, un gajo capriccio artistico nella musoneria della vita quotidiana. (...) Tutto serviva di pretesto per lanciare gli inviti ad una serata. Non capitava un artista a Bologna che la Lira non gli offrisse uno dei suoi saggi di virtuosità dei soci. (...) Le cerimonie deplorative si alternavano con quelle gratulatorie, per le quali taluni banchettanti si credevano di indossare costumi di fantasia ed umoristici; per non so quale circostanza Lorenzo Stecchetti si trasformò in un classico Ovidio Nasone". Cenacchi riporta anche alcuni nomi dei tanti che frequentarono questa allegra compagnia: Augusto Galli, Carlo Zangarini, Raffaele Bonzi, Leonida Barigazzi, Umberto Tirelli, Ermete Novelli, Alfredo Oriani, Giulio De Frenzi, Giulio Marcovigi, Ugo Bassini, Paolo Cisterni, Enrico Malaguti, Federico Saggiotti, Edmondo Chappuis, Achille Casanova, Alfonso Savini, Oreste Trebbi, Pietro Veronesi.

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