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Ordine di rastrellamento degli ebrei

Rastrellamento 1 dicembre 1943

Schede

In applicazione alle disposizioni del Manifesto di Verona della RSI, il capo della Provincia ordina di rastrellare e avviare ai campi di concentramento tutti gli ebrei, disponendo inoltre il sequestro dei loro beni mobili e immobili. E' prevista una sistemazione provvisoria degli arrestati in caserme e scuole, in attesa dell'allestimento del campo di concentramento di Fossoli, in provincia di Modena.
La cattura degli ebrei, da parte della polizia italiana prima, di quella nazista poi, verrà ostacolata dalle iniziative di protezione messe in atto da organizzazioni antifasciste, come quella guidata da Mario Jacchia, Armando Quadri e Gino Onofri. Esse riusciranno in molti casi a dotare i ricercati di documenti di identità falsi, intestati a persone residenti nelle zone liberate.
Intere famiglie troveranno rifugio in località isolate dell'Appennino, a volte sotto la protezione di amici "ariani". Degli oltre 800 ebrei residenti in città, 114 troveranno la morte nei campi di sterminio tedeschi. Tra essi il rabbino Alberto Orvieto.

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