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Oberdan Guglielmo

lapide

Schede

Giosuè Carducci, per commemorare il martire Oberdan, pubblicò su Il Resto del Carlino il 22 giugno 1886 un'epigrafe in suo onore, la quale fu successivamente incisa sulla lapide, eseguita dallo scultore Carlo Parmeggiani. In origine la memoria era collocata nella sede della Società Operaia.

XX DICEMBRE MDCCCLXXXII
GUGLIELMO OBERDAN
MORTO SANTAMENTE PER L'ITALIA
TERRORE AMMONIMENTO RIMPROVERO
AI TIRANNI DI FUORI
AI VIGLIACCHI DI DENTRO

Anno di posa non noto. Bologna, cortile di Palazzo Comunale o d'Accursio.

L’opera fu commissionata da un comitato fondato il 20 dicembre 1882, giorno della morte di Oberdan, per iniziativa di Giosuè Carducci e Aurelio Saffi, con lo scopo di onorare il martire triestino. Il testo della lapide venne pubblicato per la prima volta da Giosuè Carducci in un volantino commemorativo del 20 dicembre 1885, terzo anniversario della morte di Guglielmo Oberdan. Il 22 giugno 1886, per commemorare il martire e annunciare la costruzione del monumento, Carducci pubblicò nuovamente l’epigrafe in suo onore su “Il Resto del Carlino”. Dopo aver raccolto i fondi necessari il comitato affidò la realizzazione dell’opera allo scultore Carlo Parmeggiani, che la eseguì senza richiedere alcun compenso. Il Comitato non ottenne l’autorizzazione a collocare l’opera su suolo pubblico e decise di lasciarla in deposito, con atto notarile ufficiale del notaio Giuseppe Barbanti-Brodano, alla Società Operaia di Bologna che la ricevette il 27 giugno 1886, esponendola nella sua sede di Via Cavaliera 22 (attuale Via Oberdan), con la promessa di esporla pubblicamente in tempi più propizi. La lapide rimase alla Società Operaia fino al 3 settembre 1916, quando venne traslata e posizionata nel cortile di Palazzo d’Accursio, dove risiede tuttora. (Andrea Fava, aggiornamento dicembre 2022)

Bibliografia: “Il Resto del Carlino”, 4 giugno 1908; “il Resto del carlino”, 3 settembre 1916