Monumento a Marco Minghetti

Monumento a Marco Minghetti

1896

Scheda

Su un'ampia area interessata, come tante altre, da abbattimenti di case fatiscenti negli anni tra il 1868 ed il 1877 l'architetto Giuseppe Mengoni realizzò il poderoso palazzo della Cassa di Risparmio di Bologna, a fianco del quale venne progettato e realizzato, dopo quasi vent'anni, un ampio giardino, destinato a dare respiro alla mole del palazzo. Sul lato nord della piazza poi, nel 1911, venne edificato il Palazzo delle Poste, progettato dall'ingegnere Emilio Saffi. Della sistemazione precedente sopravvisse solo l'immenso platano centenario che ancora oggi sta di fronte alle Poste. L'inaugurazione ebbe luogo il 28 giugno 1896, alla presenza del re Umberto I e della consorte, regina Margherita.

Marco Minghetti venne commemorato il giorno precedente, 27 giugno, presso l'Accademia dei Ragionieri. Nella mattinata del 28, dopo l'arrivo dei Reali alla stazione di Bologna, venne celebrata una santa messa in San Petronio seguita, alle 11 del mattino, dallo scoprimento del monumento, accompagnato da un discorso del sindaco Alberto Dallolio. Nel pomeriggio seguì poi l'inaugurazione del complesso di San Michele in Bosco, ex-Villa Reale che aveva ospitato il primo sovrano d'Italia Vittorio Emanuele II nel 1860, trasformato in nuova sede dell'Istituto Ortopedico Rizzoli. La coppia reale terminò la giornata bolognese con una visita ai giardini della Montagnola, per poi lasciare la città sempre in treno, alle 19. Come di consueto, nella mattinata del giorno scelto per la solenne inaugurazione del monumento le rappresentanze delle associazioni cittadine si riunirono in piazza dell'8 agosto e nel piazzale tra via Galliera e lo scalo ferroviario, per poi sfilare, precedute da musiche e fanfare. Erano presenti tra le altre le società corali Mazzolani, Euridice, Verdi, Orfeonica, le bande Codivilla, Martinelli, Castelmaggiore, la banda della Società dei Superstiti delle Patrie battaglie, la fanfara Virtus, quella dei Bersaglieri in congedo, la banda municipale e la Fanfara Reale. In serata, la banda del 28° Reggimento fanteria allietò la cittadinanza sulla terrazza della Montagnola con un programma fedelmente riportato dalla stampa cittadina. Il monumento era stato commissionato allo scultore piemontese Giulio Monteverde, che già un quindicennio prima aveva dato a Bologna l'ammirata statua dedicata a Vittorio Emanuele II, allora nella piazza Maggiore della città, e valente realizzatore di molte sculture dedicate ai “Padri della Patria” in varie località del paese. […] Lo scultore Monteverde lo ritrae in un curioso atteggiamento, con il soprabito sul braccio ed il cappello in mano, in una posa «disinvolta e quasi tribunizia», come commentava la stampa, o quasi chiedesse la carità, come invece argutamente “interpretarono” i suoi concittadini, sempre pronti a scherzare e commentare anche gravemente le glorie locali.

Fu però un politico molto amato, come testimoniarono i grandi onori che la cittadinanza felsinea gli tributò il 16 dicembre 1886, con i solenni funerali celebrati in una grigia piazza Maggiore, dopo la morte avvenuta a Roma l'8 dicembre precedente. Le sue spoglie erano state trasportate a Bologna per ferrovia, e sulla piazza, ai piedi della scalinata di San Petronio, era stato allestito un grande palco, intorno al quale erano state schierate le truppe di stanza in città ed erano assiepati cittadini e popolani che avevano voluto tributare il loro omaggio all'uomo che aveva contribuito a traghettare la città dallo Stato Pontificio al nuovo Regno.

La statua venne fusa in bronzo nella fonderia Bruno e Piernovelli di Roma; del peso di 22 quintali, alta 3,90 metri, venne collocata su un basamento in stile toscano alto 4,50 metri, realizzato in granito rosso di Baveno lucidato. L'erezione del monumento venne affidata alla Ditta Davide Venturi & Figlio di Bologna, azienda che ebbe lo stesso ruolo anche per il Monumento a Vittorio Emanuele II di Piazza Maggiore. Semplicissima l'iscrizione: «MARCO MINGHETTI MDCCCXCVI».

Testo tratto da: M. Gavelli, Monumento a Marco Minghetti in O. Piraccini, Monumenti tricolori. Sculture celebrative e lapidi commemorative del Risorgimento in Emilia e Romagna, Bologna, Editrice Compositori 2012, pp. 66-67. Trascrizione a cura di Andrea Spicciarelli

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