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Pietro Montebugnoli

13 Maggio 1820 - 15 Gennaio 1876

Scheda

Nasce il 13 maggio del 1820. Iscritto in Accademia dal 1837, la sua presenza come studente è testimoniata da un buon numero di premi scolastici: nel 1838-1839 e nel 1839-1840 in elementi di Figura; nel 1840-1841 in disegno dalle Statue; nel 1842-1843 e nel 1843-1844 in Pittura. È a Modena dal 1844 con Giulio Cesare Ferrari e Alessandro Guardassoni, cui è molto vicino, per seguire le lezioni di Adeodato Malatesta (1806-1891). Il suo primo dipinto importante è Ugolino in carcere del 1845 (Bologna, MAMbo), con cui si aggiudica il piccolo premio Curlandese. Espone in Accademia con continuità: Tobia cieco e seduto, con la moglie accanto in piedi nell'aspettazione del ritorno di Tobiolo (1847), La Vergine Addolorata, poi tre quadretti ad olio: Una giardiniera, La fuga in Egitto e una Vergine con il Bambino (1852); San Francesco d'Assisi, mezza figura ad olio (1854); Un frate cappuccino che offre tabacco ad una vecchierella, che Bellentani definisce "del genere detto Fiammingo" (1855) e L'Immacolata con San Giovanni Battista, Sant'Antonio di Padova e Santo Stefano (1856), così descritto da Bellentani: "mentre Pietro Montebugnoli la fece [la Vergine, n.d.r.] sulle nubi tra il Santo di Padova che a mani giunte la prega, il Protomartire Stefano che alza gli occhi a Dio, ed il Battista che Lei addita all'osservatore; tutto col movimento e contrasto di linee concesso alla scena che per anacronismo è priva di azione. La quale se non qui non era così pia come nei quattrocentisti, conciosiacchè l'autore senta la più larga e meno spirituale scuola del seicento, pure spirava divozione: era poi limpido il colorito, efficace il chiaroscuro, e non dovunque corretto il disegno". Espone anche un Sant'Agostino, di cui Bellentani - che sembra non apprezzare la pittura sacra di Montebugnoli - scrive: "Inventò ancora la mezza figura di un Sant'Agostino mitrato e pallido con sì debole tono da parer sepolcrale piucchè espressivo delle vegliate notti, cui accenna a scrivere colla sospesa penna: del resto assai vedesi come il Montebugnoli, usando nello studio dell'amico suo Guardassoni, tentò imitarne severità e di stile e grandezza di fare".

Masini ci dice che partecipa anche alle esposizioni della Protettrice che nel 1856 gli acquista, per 25 scudi, la Lavoratrice di trine, assegnandolo a Giuseppe Buggio. La Pia - esposto insieme a una natura morta: Pingui anitre palustri - risulta acquistato, sempre dalla Società bolognese, nel 1858 per 90 scudi pontifici e assegnato ad Alessandro Guardassoni (il dipinto è infatti oggi a Bologna presso la Fondazione Gualandi), anch'egli membro della Società. Nel 1865 il dipinto è esposto a Ravenna insieme a un Uccello. Entro il 1867 la Protettrice gli acquista anche Le ultime ore di Margherita Pusterla e Un crociato. Suo anche un Conte di Carmagnola. Accanto alla pittura di storia e di genere sappiamo che, sempre alle esposizioni della Protettrice, presenta, nel 1862, una Natura morta, acquistata per 200 lire e assegnata per sorteggio a Giuseppe Tugnoli e, nel 1863, un Sant'Antonio, a olio. Montebugnoli è ricordato soprattutto come pittore di soggetti sacri e da quest'immagine non si discostano le sue opere registrate nell'Album Belluzzi. Oltre a quelle già citate si ricordano di lui nelle parrocchie della diocesi di Bologna una Madonna della cintola, con San Giuseppe e Santo Stefano I papa del 1858 e una Madonna con Bambino, San Simone e San Giuda (1857). Degli anni Settanta del secolo sono invece il San Giovanni Evangelista nella chiesa parrocchiale di Monzuno (1872) e la Santa Maria Alacoque del 1871 ca. presso il Monastero della Vistazione di via Mazzini. Borgogelli riferisce di un album inedito di disegni di Luigi Bertelli in cui compare un necrologio di Montebugnoli e una nota a mano del paesaggista che ricorda il defunto come suo “maestro, per qualche tempo, di figura” (in Bologna 1983b, p. 157). Muore il 15 gennaio 1876.

Isabella Stancari Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Atti 1839, p. 41; Atti 1840, p. 33; Atti 1841, p. 36; Atti 1844, p. 37; Atti 1845-1846, p. 73; Atti 1847, p. 68; Atti 1852, p. 86; Atti 1854, p. 63; Atti 1856, p. 77; Bellentani 1855, p. 54; Bellentani 1856, pp. 15, 18; Discorso e Rapporto 1856, n. 19; Rapporto 1858, n. 8; Bellentani 1858, p. 29; Opere 1862; Rapporto 1862, n. 24; Offerte 1863; Masini 1867a, p. 17; Guida di Bologna 1968 p. 91; Bologna 1980, pp. 51, 102-103; Bologna 1983b, p. 157 (con bibliografia precedente); Giumanini 2002, p. 251; Bologna 2006, p. 86, 87; Bologna 2019-2020, pp. 20, 146 e tav. XIX a p. 84.