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Gualtiero Montanari detto/a Tarzan

25 novembre 1922 - [?]

Scheda

Gualtiero Montanari, «Tarzan», da Francesco e Teresa Benfenati; nato il 25 novembre 1922 a Imola; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Bracciante.
Prestò servizio militare in fanteria a Forlì e in Jugoslavia dal 15 gennaio 1942 al 10 luglio 1943.
Militò nel 3° battaglione Carlo della 36a brigata Bianconcini Garibaldi e nella brigata Stella rossa Lupo.
Cresciuto nell'ambiente dell'antifascismo di Osteriola, «deciso e coraggioso», nel marzo 1944 fece parte del gruppo che, guidato da Emilio Facchini, si portò sulla Faggiola in accordo con il CLN di Imola per costituire un primo nucleo partigiano operante nella montagna. Avvertiti dai contadini che i nazifascisti stavano per effettuare un grande rastrellamento, insieme con i suoi compagni si spostò verso Valmaggiore. Nell'aprile 1944, costituitasi la 4a brigata Garibaldi, poi 36a brigata Bianconcini Garibaldi, vi entrò a far parte insieme con Facchini.
La sua compagnia, portatasi verso il monte La Fine, scese a Monghidoro.
Insieme con la brigata Stella rossa Lupo prese parte all'occupazione di Vado (Monzuno). Per tutta la primavera 1944 operò con la brigata Stella rossa Lupo.
Sospettato di collaborazionismo con i nazifascisti dal comandante Mario Musolesi , venne processato e condannato a morte. Fu liberato per l'intervento del CLN regionale che testimoniò la sua appartenenza al movimento partigiano imolese.
Rimasto nella brigata di Mario Musolesi, prese parte ai combattimenti contri i nazifascisti del 29 settembre 1944 a Marzabotto, durante i quali rimase gravemente ferito. Rifugiatosi in una tana su Monte Sole, nella notte scese verso il fiume dove rimase nascosto per sei giorni, sfuggendo così all'eccidio di Marzabotto.
Nell'ottobre 1944 riuscì a passare il fronte e ad essere ricoverato nell'ospedale di Firenze. Nonostante l'invalidità causatagli dalla ferita, riprese a combattere nel gruppo di Libero Golinelli operante a Borgo Tossignano.
Riconosciuto partigiano nella 36a brigata Bianconcini Garibaldi con il grado di sergente dal 14 marzo 1944 alla Liberazione. [AQ]