Salta al contenuto principale Skip to footer content

Marco Minghetti

08 Novembre 1818 - 10 Dicembre 1886

Scheda

Intellettuale e uomo politico, è ritenuto il maggior esponente della Destra Storica italiana. Nasce a Bologna l'8 novembre 1818 da Giuseppe e da Rosa Sarti, primo di tre fratelli. Il padre proviene da una famiglia bolognese di proprietari terrieri che avevano fatto fortuna durante l'età napoleonica con il commercio, mentre la madre proviene da una famiglia di idee liberali. Minghetti rimane orfano del padre all'età di 9 anni e prosegue gli studi nella scuola privata di Paolo Costa, uomo di idee illuministiche e liberali, poi presso i Padri Barnabiti, dove avevano già studiato Ugo Bassi e Alessandro Gavazzi. In segno di riconoscenza al propio maestro, alla sua morte commissionò a Cincinnato Baruzzi il monumento funerario nella Certosa di Bologna, collocato poco distante da quello della propria famiglia, eseguito dal medesimo scultore.

Nel 1830 viaggia con la madre, ed a Venezia rimane colpito da tutto quanto è arte, ed in modo particolare dalla pittura, tanto che negli anni successivi gli dedica alcune pubblicazioni. Dopo i Moti del 1831 con la madre si trasferisce a Parigi raggiungendo lo zio Pio Sarti, esiliato per le sue idee politiche e per la partecipazione all'insurrezione. Questo è l'inizio dei tanti viaggi che Minghetti fa nelle varie nazioni europee: Svizzera, Belgio, Olanda, Germania e Inghilterra ed in modo particolare Londra. In ogni soggiorno studia le varie istituzioni politiche, approfondisce le proprie conoscenze economiche e viene in contatto con i maggiori economisti e politici. L'ammirazione di Minghetti per l'Inghilterra dura per tutta la vita e in uno dei suoi viaggi a Londra conosce lord Palmerston e lord Gladstone, protagonisti dell'età vittoriana. Nel 1837 contribuisce alla fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna e nel 1839 partecipa al primo congresso degli scienziati a Pisa; successivamente va a Roma ed a Napoli, allacciando rapporti con scienziati e letterati. Approfondisce gli studi filosofici relativi alle teorie antiche unitamente a quelle contemporanee, studia il tedesco, si occupa di economia e di problemi sociali. Importanti sono i suoi scritti in materia di economia.

Dal 1843 si occupa dell'amministrazione dei beni di famiglia e con le sue conoscenze teoriche sui problemi dell'agricoltura riesce ad applicare innovazioni in questo settore. Minghetti partecipa nella prima Guerra d'Indipendenza alle battaglie di Goito e Custoza militando nelle file dell'esercito sabaudo, e rappresenta la parte moderata, liberale e monarchica del Risorgimento Italiano. Pone grandi speranze nel pontificato di Pio IX: è infatti Ministro dei lavori pubblici nello Stato Pontificio dopo la concessione della Costituzione, ma con la dichiarazione di neutralità del Papa del 29 aprile 1848, si dimette. Nuova dimissione, da deputato, dopo l'assassinio di Pellegrino Rossi, indignato per il lungo protrarsi dell'indagine. Quando il Papa si rifugia a Gaeta rifiuta di aderire alla Repubblica Romana che nasce di lì a poco, nel febbraio del 1849, e allorquando Pio IX compie nel 1857 l'ultima visita alle Legazioni della Romagna, Minghetti cerca, senza esito, di convincerlo a realizzare le riforme per quei territori. Nel 1873 diventa Presidente del Consiglio succedendo a G. Lanza e riserva a se stesso anche il Ministero delle Finanze. Cerca in ogni modo di risanare il deficit finanziario perché ritiene più importante risolvere questo aspetto rispetto all'attività politica vera e propria. Nel 1876 riesce a raggiungere l'obbiettivo del pareggio di bilancio, ma viene messo in minoranza ed è costretto a dimettersi. Il governo si apre così alla Sinistra Storica con l'avvento di Agostino Depretis. Minghetti senza dimettersi continua a svolgere un'intensa attività parlamentare come deputato di opposizione. Il suo ultimo intervento pubblico si tiene nel 1886 in occasione della commemorazione, in Senato, dei venticinque anni dalla morte di Camillo Benso conte di Cavour, di cui fu consigliere e collaboratore.

Muore a Roma il 10 dicembre 1886 e dopo solenni funerali la salma è trasferita a Bologna, dove gli è reso omaggio in una Piazza Maggiore gremita di folla. Viene seppellito in Certosa nella tomba di famiglia, commissionata anni prima allo scultore Cincinnato Baruzzi dalla madre.

Lorena Barchetti