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Miliario della via Emilia con tre iscrizioni

cippo Prima iscrizione: tra il 312/315 e il 324 d.C.; seconda iscrizione: tra autunno 387 e estate 388 d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, frazione Bertalia. Rinvenuto nel 1776.

TRASCRIZIONE

D(omino) n(ostro) Fl(avio) Valerio Co-

nstantiio (= Costantino) Pio Feli-

ci Invicto Aug(usto)

Fl(avi) Valeri Constanti

divi A(u)gusti Pii filio

bono rei p(ublicae) nato

LXXVII 

Dd(ominis) nn(ostris) Ma[g]no [Maximo]

et Fl(avio) Victori Piis 

Felicipus (=Felicibus) perpetuis

semper Aug(ustis)

bon(o) r(ei) p(ublicae) natis


TRADUZIONE

Al nostro signore Flavio Valerio Costantino Pio Felice Invitto Augusto, figlio del divino Augusto Flavio Valerio Costanzo, nato per il bene dello stato. 

77

Ai nostri signori Magno Massimo e Flavio Vittore pii, perpetuamente felici, sempre Augusti, nati per il bene dello stato.

Il cippo, posto in origine sulla via Emilia dalle parti di Porta San Felice, a 77 miglia da Rimini, fu rinvenuto non più nella sua posizione originaria nella periferia occidentale di Bologna.

Reca tre iscrizioni: la prima, del IV secolo d.C., ricorda l’imperatore Costantino e il padre di questi, Costanzo Cloro e sostituisce una precedente iscrizione che fu erasa. 

Tra il 384 e il 387 d.C. fu aggiunta sul retro una seconda iscrizione a nome degli imperatori Magno Massimo e Flavio Vittore; la terza e ultima iscrizione (qui non trascritta), capovolta e in basso, risale invece al 1347 e ricorda la scoperta del monumento che fu rialzato e capovolto e vi fu scolpita una croce, per opera di un certo Giovanni dei Fiamminghi.

Curiosità: È questo il più tardo dei miliari relativi alla via Aemilia conservati in Museo. Come i suoi predecessori di epoca repubblicana e augustea, questo cippo reca su di sé una distanza (77 miglia da Rimini), assolvendo al suo ruolo primario di indicatore stradale, anche se la componente “celebrativa” dell’autorità imperiale qui è molto forte, secondo un uso dell’epoca tarda.

La via Emilia, tracciata a partire dal 187 a.C. per collegare Ariminum (Rimini) con Placentia (Piacenza), fu più volte ristrutturata nel corso dei secoli per mantenere l’efficacia dei collegamenti stradali della regio VIII e di conseguenza garantire sicurezza e velocità di spostamento alle truppe, alle merci e alle persone.

Consulta l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Marmo: 216 cm. Inv. 19021