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Armando Merighi

14 Marzo 1861 - 28 Febbraio 1934

Scheda

"Armando Merighi pittore bolognese, pastellista eccellente, esperto ancora negli altri generi di pittura. Ha eseguito molti ritratti, esposti più volte con buon successo. A Torino, nel 1884, il suo lavoro: Tradita! piacque, ed uguale favore ebbero a Milano, nel 1886, un pastello dal titolo: L'arte nei caffè, e alcuni Studi dal vero, e Fior di maggio, esposti in varie altre occasioni. Come pastellista, il Merighi ha raggiunto un grado di perfezione ed una morbidezza poco comuni." (Tratto dal 'Dizionario degli artisti italiani viventi', ed Gonnelli, Angelo De Gubernatis, 1906).

Armando Merighi (Bologna, 1861 - Soncino, 1934), nasce a Bologna da Ferdinando e da Giulia Bonzi il 14 marzo 1861. Si scrive in Accademia nel 1875-1876. Segue i corsi di elementi di Pittura, Architettura e Ornato. L'anno successivo frequenta la seconda classe di elementi di Pittura, Architettura e Paesaggio e riceve una menzione onorevole per Anatomia e il diploma in Figura. Per l'anno accademico 1877-1878 è ammesso al corso speciale di Pittura, che frequenta per due anni e consegue una menzione onorevole in disegno dalle Statue. Nel 1878-1879, si iscrive al secondo anno del corso speciale di Pittura e alla scuola del Nudo. Tra gli altri documenti che compaiono in Accademia riguardo a Merighi c'è anche una richiesta non datata di iscrizione al corso biennale per la patente d'insegnamento. Abita in via Mura di S. Isaia, 6. Ancora di questi anni d’Accademia è il Suonatore di violino, datato 1879. Nel corso degli anni Ottanta espone a Torino Fior di maggio, Tradita!, e uno studio dal vero a pastello (1884); a Milano sempre un pastello L’arte nei caffè (1886); infine a Bologna (1888) Fra un bicchiere e l’altro, gli imponenti Strada di San Luca e Ritorno da San Luca e il pastello La prima domenica del mese. Ed è proprio per la sua eccellente tecnica di pastellista che Merighi è notato e ricordato dai contemporanei, come De Gubernatis: "come pastellista, il Merighi ha raggiunto un grado di perfezione e una morbidezza poco comuni". Successivamente lascia Bologna. Secondo quanto riferito in un suo necrologio, presta servizio militare a Torino, dove ha occasione di frequentare l'Accademia Albertina e compie un viaggio in America dove lavora come decoratore. In patria esegue ritratti e si dedica all'insegnamento presso le Scuole Industriali di Fano e di Brescia. Se non è possibile verificare queste sue esperienze come docente è certo che tra il 1910 e gli immediati anni successivi compare il suo nome quale insegnante e supplente delle Regie scuole tecniche a Cremona e in provincia. Si stabilisce a Soncino, in provincia di Cremona, dove il Comune gli affida la direzione della Scuola di Disegno Artistico ed Industriale istituita negli ambienti della Rocca. A Soncino nel 1909 realizza il soffitto del Teatro locale, perduto, dato che il teatro, caduto in disuso, è convertito in appartamenti e biblioteca comunale nel 1971, ma di cui resta documentazione fotografica. A Crema si occupa del monumento ai Caduti della Grande Guerra. Di lui rimane a Soncino un Cristo Crocefisso e un Evangelista, dipinto sul soffitto della Cappella del Santo Presepe nella Pieve di Santa Maria Assunta. Sul mercato antiquario compaiono a volte sue opere (La guardiana delle oche, Wannenes, 22-23 settembre 2020, n, 384). Muore a Soncino il 28 febbraio del 1934.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia e fonti: ASABABo, Posizioni degli studenti 1-80, Merighi, Armando; Esposizione Torino 1884, nn. 1246-1248, p. 49; Esposizione Milano 1886, n. 23, p. 60; Esposizione Bologna 1888, n. 168, p. 24, n. 4, p. 119, nn. 1-2, p. 73; Guida illustrata 1888, p. 167; De Gubernatis 1889, p. 296; Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, 1910, p. 398; Annuario del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Roma, 1913, p. 203; Bollettino Ufficiale del Ministero dell'Istruzione Pubblica, anno XLVIII, Vol. 1, n. 1 (Roma, 6 gennaio 1921), p. 468; "L'artista moderno. Giornale d'arte applicata", XIII, 5 (10 marzo 1934), p. 101; Rossi 1985, p. 297; Comanducci 1962, p. 1168; Giumanini 2002, p. 239.