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Giorgino Masetti detto/a Ezio, Giurgén

5 giugno 1927 - [?]

Scheda

Giorgino Masetti, «Ezio, Giurgén», da Olindo e Adelina Merighi; nato il 5 giugno 1927 a Calderara di Reno; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio tornitore.
Fece parte dei primi gruppi armati che si organizzarono spontaneamente nella zona di Calderara di Reno, subito dopo L’8 settembre 1943, e che compirono numerose azioni di sabotaggio.
Militò dalla primavera nel battaglione Armaroli della 63a brigata Bolero Garibaldi, con funzione di comandante di compagnia, e operò nella zona di Calderara di Reno.
In luglio restò ferito in uno scontro con i fascisti a Trebbo di Reno (Castel Maggiore), e in settembre riportò una seconda grave ferita in uno scontro con i tedeschi a Padulle (Sala Bolognese). Fu soccorso da Vito Giatti, trasportato a spalle per oltre un chilometro e lasciato in una casa colonica dove fu curato. Con falso nome fu quindi ricoverato nell'ospedale di Bentivoglio dove restò 25 giorni.
Poco dopo essere stato dimesso, fu catturato dai tedeschi nella zona di Corticella (Bologna) e imprigionato nella caserma d'artiglieria a Porta d'Azeglio, dalla quale riuscì fortunosamente a evadere. Tornato nella zona di Calderara di Reno, riprese il suo posto nella brigata sino all'inverno quando, per sottrarsi alla cattura dei fascisti, i quali lo ricercavano attivamente, si trasferì sulle colline imolesi e si aggregò a un reparto della 36a brigata Bianconcini Garibaldi, nelle cui fila militò sino alla liberazione di Imola.
Il fratello Walter cadde nella Resistenza.
Riconosciuto partigiano con il grado di tenente dal 10 settembre 1943 alla Liberazione. [O] Testimonianza in RB5.