Salta al contenuto principale Skip to footer content

Lapide di T. Decimius Primus

lapide Prima metà del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

Decimia T(iti) l(iberta)

Tyche v(iva) fecit

T(ito) Decimio Zeti l(iberto)

Primo patron(o)

TRADUZIONE

Decimia Tiche, liberta di Tito, fece da viva (questo monumento) al patrono Tito Decimio Primo, liberto di Zeto

Questa bella stele corniciata e decorata nella parte alta da tre rosette, al centro e ai lati del timpano, è pressoché identica ad un’altra esposta lungo la parete 4 dello stesso Cortile. Vennero commissionate da Decimia Tiche per il suo patrono, a sua volta un liberto della gens Decimia. Non era raro che i liberti si occupassero di rendere gli onori funebri ai propri patroni, anche in mancanza di legami affettivi: pur essendo stati liberati, infatti, rimanevano vincolati da alcuni obblighi nei confronti dei loro ex padroni.

Curiosità: Decimia Tiche, colei che commissionò le due stele, era una liberta. Il nome Tiche potrebbe indicare che aveva origini greche, ma non è detto: non sappiamo in che momento della sua vita venne chiamata così, spesso venivano dati nomi greci agli schiavi perché un'origine ellenica li rendeva di maggior valore. Possiamo però constatare che portare il nome della dea greca associata alla Fortuna le abbia, alla fine, giovato: non solo fu liberata, ma fu anche in grado di raggiungere il benessere economico necessario per pagare non una, ma due stele e tramandare così la memoria di se stessa.

Controlla l’epigrafe nel database EDR

Controlla l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Arenaria: 167x59,5x30,5 cm. Inv. 19086