Salta al contenuto principale Skip to footer content

Lapide di M. Egnatius Latinus

lapide Seconda metà del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

M(arcus) Egnatius

Latinus sibi et

Cesterniae Tuend(ae)

et

Egnatiae Marcellae et

C(aio) Petillio Hedysto

v(ivus) f(ecit)

q(uo) q(uo) v(ersus) p(edes) XII

TRADUZIONE

Marco Egnazio Latino fece mentre era in vita (questo monumento) per se stesso, per Cesternia Tuenda e per Egnazia Marcella e per Caio Petillio Hedysto.

(Il recinto funerario misura) 12 piedi per lato


La stele ricorda i nomi di quattro individui, due uomini e due donne. Di nessuno di loro conosciamo lo status giuridico (se siano nati liberi o schiavi), né i legami che intercorrevano tra loro.

Curiosità: la stele che Marco Egnazio Latino commissiona per sé stesso e i suoi cari era, in fatto di lapidi, all’ultimo grido. Detta a pseudo-edicola, poiché ricorda un piccolo tempio in miniatura, questa tipologia di monumento funebre si diffonde dal I sec. a.C. e diventa molto “di moda” intorno alla metà del I sec. d.C., con numerose varianti per quanto riguarda la decorazione. Questo tipo, decorato con un fiore a 5 petali al centro del timpano e due palmette stilizzate ai lati, è particolarmente diffuso.

Consulta l'epigrafe nel database EDR

Consulta l'epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Trachite: 125,9x65x30 cm. Inv. 19105