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Lapide di M. Alianius Eros

lapide Fine del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

V(iva) f(ecit)

M(arco) Alianio M(arci) l(iberto)

Eroti

Aliania Lyae[a]

patrono optimo

et coniugi


TRADUZIONE

Aliania Liea fece (questo monumento) da viva per il suo ottimo patrono e marito Marco Alianio Eros liberto di Marco.

Questa stele, la cui superficie è fortemente abrasa dall’azione dell’acqua, venne dedicata da una liberta della gens Aliania a suo marito, il quale era stato il suo padrone prima e patrono poi ed era, a sua volta, un liberto.

Curiosità: quando leggiamo lapidi come questa siamo tentati di immaginare le relazioni che intercorrevano tra le persone citate simili a quelle che abbiamo nel nostro bagaglio di esperienze. Alianio Eros fu per Liea un ottimo patrono senza dubbio, la elevò dalla schiavitù allo status di donna libera, e visse con lei riconoscendola come compagna, forse (ma non è certo) legittima. Liea d’altra parte era stata schiava, ovvero, secondo la mentalità e il diritto romano, un oggetto di proprietà di Eros. Le donne in generale non avevano potere sopra il proprio corpo e la propria sessualità, e a maggior ragione le schiave: per questo motivo avere un passato schiavile era una macchia indelebile, per uomini e donne, e per queste ultime riduceva di molto la possibilità di compiere libere scelte.

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Descrizione tecnica

Calcare: 132,5x57x12,5 cm. Inv. 19028