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Lapide di Gaudentius

lapide Metà del IV-metà del V secolo d.C.

Schede

Roma, Catacombe di Priscilla. Nota a Bologna già nel XVII secolo.

TRASCRIZIONE

Gaudentius in pace qui

vi.xit annis XX et VIII

me.sis (=menses) cin.que (=quinque) di.es

bigin.ti (=viginti) .a.bet (=habet).de.pos-

sone (=depositione) X kal(endas) octobres

sav-

qenti (=sequenti)

in

pace

TRADUZIONE

Gaudenzio, nella pace, che visse 28 anni, cinque mesi, venti giorni, è stato deposto il 23 ottobre. Possa riposare in pace.

L’iscrizione, che ricorda un certo Gaudenzio del quale sono riportate l’età al momento della morte e il giorno preciso della sua sepoltura, è compresa entro una cosiddetta tabula ansata, un pannello rettangolare con due maniglie a coda di rondine, che fu la forma preferita per le tavolette votive durante tutto l’Impero romano. Il testo è redatto in un latino tardo, ricco di imprecisioni linguistiche e in via di trasformazione, come ad esempio ci fanno capire i termini cinque al posto di quinque o depossone al posto di depositione e presenta la particolarità della divisione in sillabe di alcune parole mediante puntino.

Curiosità: la lastra su cui è incisa l’iscrizione era in origine applicata su uno dei loculi delle Catacombe di Priscilla, uno dei più grandi cimiteri sotterranei paleocristiani di Roma, scavato lungo la via Salaria. Giunse a Bologna già nel XVII secolo e fu collocata nella chiesa-convento, oggi non più esistente, di Tutti i Santi, in via della Braina. Qui era venerata come appartenente alla tomba di San Gaudenzio Martire, del quale si conservavano anche le reliquie. Fu poi trasportata in Certosa, per passare infine al Museo.

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Descrizione tecnica

Marmo: 76x31 cm. Inv. 19320