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Lapide di due liberti di Q. Vibius Bassus

lapide Prima metà del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

Q(uinto) Vibio Q(uinti) l(iberto) 

Iucundo

Vibiae Q(uinti) l(ibertae)

Ser[van]dae

 Q(uintus) V[i]b[i]us

B[assus]

TRADUZIONE

A Quinto Vibio Giocondo, liberto di Quinto e a Vibia Servanda, liberta di Quinto, Quinto Vibio Basso (dedicò)

L’iscrizione, molto rovinata, ricorda la dedica del monumento funerario ai due liberti Giocondo e Servanda da parte del loro patrono, Quinto Vibio Basso.

Curiosità: i membri di ogni gens, ovvero l’insieme di famiglie legate tra loro da vincoli di parentela, portavano lo stesso “nome gentilizio”. Questo non identificava la singola persona, ma la collocava all’interno di una rete familiare spesso amplissima. In questa pietra vengono ricordati i nomi di alcuni liberti della gens dei Vibii, i cui membri sono presenti in tutta la penisola. Un po’ come accade oggi con alcuni cognomi italiani particolarmente diffusi, anche allora poteva succedere che alcuni nomi gentilizi comuni non identificassero gruppi familiari effettivamente in relazione tra loro.

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Descrizione tecnica

Arenaria: 179x61x31,5 cm. Inv. 19103