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Lapide dei liberti della famiglia Magnia

lapide Seconda metà del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

Statius

Magnius

Stati l(ibertus)

Auctus

Sosia Sex(ti) l(iberta)

Suavis

Statius

Magnius

Philetus

l(ibertus) f(ecit)

TRADUZIONE

Stazio Magnio Aucto, liberto di Stazio; Sosia Soave, liberta di Sesto; Stazio Magnio Fileto, liberto, fece (questo sepolcro)


Questa stele, insieme alla sua gemella, segnalava il sepolcro che Fileto, liberto della gens Magnia, fece preparare per se stesso e per altri due liberti. Purtroppo non sappiamo quali legami familiari o affettivi intercorressero tra i tre. Sicuramente Aucto e Fileto erano liberti della stessa gens: forse erano stati schiavi insieme ed erano uniti da amicizia, o forse erano uno il patrono dell’altro. Sosia Soave invece apparteneva ad un’altra gens ed era quindi probabilmente la compagna di uno dei due uomini.

Curiosità: guardando questa stele si nota subito che il contorno della parte iscritta, che chiamiamo “specchio epigrafico”, sembra lasciato al grezzo: infatti in alto e ai lati la pietra non è liscia e presenta segni di scalpellature. In realtà se guardiamo la sua gemella possiamo farci un’idea di come doveva essere il suo aspetto originario. La stele quindi non era incompiuta, ma venne “abrasa”, asportando le parti decorative a rilievo, forse per rendere la sua superficie piana e quindi più adatta per essere riutilizzata come materiale edilizio.

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Descrizione tecnica

Arenaria: 176,5x59x28 cm. Inv. 19185