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Lapide dei liberti degli Ergennii

lapide Inizi del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

[L(ucius) ---]rgennius

L(uci) l(ibertus) Hilarus

L(ucius) L(uci) l(ibertus) Commun(is)

L(ucius) L(uci) l(ibertus) Tertius

Q(uoquoversus) p(edes) XVI

TRADUZIONE

Lucio …rgennio Ilare, liberto di Lucio; Lucio Comune, liberto di Lucio; Lucio Terzo, liberto di Lucio.

(L’area funeraria misura) 16 piedi per lato 


Questa stele molto semplice, priva di decorazioni, segnalava la presenza della tomba di tre liberti. La prima riga è molto difficile da leggere a causa dell’usura della pietra. La prima lettera era senza dubbio una L, iniziale di Lucio: sappiamo infatti che i liberti prendevano il prenome dal loro patrono (ex padrone) e nella riga seguente l’iscrizione prosegue con “liberto di Lucio”. Subito dopo iniziava il nome della gens, di cui si conservano le lettere RGENNIUS: è possibile che fosse Largennius oppure Ergennius.

Curiosità: confrontando il testo scritto sulla pietra e il testo che si legge qui alla voce “trascrizione” si nota subito che sono diversi. Tra il primo e il secondo infatti c’è stata la fase della interpretazione: chi studia le epigrafi conosce le abbreviazioni che venivano usate e a volte può perfino ricostruire parti di testo che sono perdute a causa della rovina del tempo. Come i musicisti scrivono la musica attraverso l’uso delle note, così gli studiosi scrivono il loro processo interpretativo usando dei “segni diacritici”: parentesi tonde e quadrate, lineette, puntini sotto le lettere ecc., sono usati per aiutare il lettore a distinguere ciò che è realmente scritto sulla pietra da ciò che lo studioso aggiunge interpretando.

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Descrizione tecnica

Arenaria: 240x63x31,7 cm. Inv. 19125