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Lapide dei Furvii

lapide Metà del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Castel Bolognese (Ravenna), chiesa di S. Bartolo della Serra, reimpiegata nella porta d’ingresso.

TRASCRIZIONE

L(ucius) Furvius L(uci) l(ibertus) Alexand(er)

sibi et suis

Furviae L(uci) L(ibertae) Chiae

TRADUZIONE

Lucio Furvio Alessandro, liberto di Lucio, per sé e per i suoi (e) per Furvia Chia liberta di Lucio.

Questa ricca stele fu fatta erigere dal liberto Lucio Furvio Alessandro per sé, per la colliberta Furvia Chia, verosimilmente sua moglie, e per i “suoi”, nei quali possiamo con molta probabilità riconoscere i figli, dal momento che i due ritratti più bassi, purtroppo mutili, raffigurano due ragazzini. È ipotizzabile che un’altra iscrizione, contenente i nomi dei due giovani, si trovasse nella parte ora perduta.

Curiosità: ciò che rende questa stele particolarmente interessante è la ricchezza dell’apparato decorativo: i mezzi busti panneggiati dei due defunti richiamano la statuaria colta, sia nel vestiario che nell’acconciatura, soprattutto femminile, che ci permette tra l’altro una precisa datazione del monumento all’età dell’imperatore Claudio; le nicchie da cui spiccano i ritratti sono rette ai lati da korai (fanciulle) nella parte superiore e da Nikai (Vittorie) in quella inferiore; sul frontoncino è raffigurata infine una scena di caccia, con un cacciatore che aggredisce un cervo con una lancia, seguito da un cane e da un altro cacciatore.

Consulta l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Pietra calcare: 136,5x54,7x15 cm. Inv. 19042