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Lapide dei Caesii

lapide Ultimi decenni del I secolo a.C.

Schede

Provenienza: Tossignano (Imola, Bologna). Rinvenuta nel 1800.

TRASCRIZIONE

L(ucius) Caesius An(ni) f(ilius) Camerro patr(onus)

L(ucius) Caesius L(uci) l(ibertus) Licinus fecit

Hermidia L(uci) l(iberta) Clara uxor

TRADUZIONE

Lucio Cesio Licinus, liberto di Lucio fece (per) il patrono Lucio Cesio Camerro, figlio di Annio, (e per) la moglie Hermidia Clara, liberta di Lucio

Nella lastra parallelepipeda, mutila in basso, è ricavata una nicchia con due ritratti, uno maschile ed uno femminile, confrontabili con esemplari di età augustea; quella femminile in particolare con i ritratti di Ottavia e di Livia. L’iscrizione nomina i due defunti e il dedicante, un liberto dell’uomo defunto. Quest’ultimo ha un cognome che non trova confronti altrove, ma di probabili origini etrusche.

Curiosità: Il liberto, o più verosimilmente il lapicida, ha consegnato ai posteri una lapide abbastanza incerta dal punto di vista grammaticale. Mentre è infatti corretto che il soggetto dedicante Lucio Cesio Licino parli di sé al caso nominativo, è invece sbagliato riferirsi con il medesimo caso ai destinatari della lapide che dovrebbero essere citati in caso dativo. Da notare anche che lo scalpellino ha calcolato male lo spazio da destinare alle lettere nella prima riga, per cui dopo “PA” non ha trovato posto per scrivere “TR” e si è dovuto arrangiare scrivendolo sopra.

Consulta l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Calcare: 45,5x77x25 cm. Inv. 19077