Salta al contenuto principale Skip to footer content

Lapide degli Acilii

lapide Fine del I secolo a.C. – inizi del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

L(ucius) Acilius L(uci) f(ilius)

Lem(onia)

Dellia 

Ɔ (=mulieris) l(iberta) Attica

uxor Acilia M(arci) f(ilia)

Secunda mater

Acilia L(uci) f(ilia) Maxima

soror Narcissus

l(ibertus)

TRADUZIONE

Lucio Acilio, figlio di Lucio (iscritto nella tribù) Lemonia; la moglie Dellia Attica, liberta di una donna; la madre, Acilia Seconda, figlia di Marco; la sorella Acilia Massima, figlia di Lucio; il liberto Narcisso

Questa stele custodiva la memoria dei membri della famiglia degli Acilii, alla cui testa era il capofamiglia, Lucio Acilio. Osservando la forma estesa del suo nome si nota che era nato libero, che non possedeva il cognomen (il terzo nome nella onomastica romana) e infine che era iscritto alla tribù Lemonia, a cui appartenevano tutti i cittadini romani di Bononia.

Curiosità: mentre il capofamiglia, come abbiamo visto, aveva espresso l’orgoglio di essere un cittadino romano, alle tre donne spettava invece l’onore di ricoprire tre dei pochi ruoli accettabili nella società romana per gli individui di genere femminile: moglie, madre, sorella. I loro nomi però rappresentano un enigma da risolvere. Dato che la madre si chiamava Acilia Seconda, i due figli Lucio Acilio e Acilia Massima avevano forse preso il gentilizio (nome di famiglia) Acilio/a da lei? Questo poteva accadere quando i figli nascevano illegittimi e non potevano essere riconosciuti dal padre. Ma i due sono entrambi “figli di Lucio”, cioè figli legittimi di uomo da cui avevano di conseguenza preso il gentilizio. Volendo escludere che il padre sposando Acilia Seconda si fosse unito a sua sorella, non ci resta che immaginare che Lucio Acilio padre fosse un liberto, della medesima gens Acilia di cui faceva parte sua moglie, ma non legato ad essa dal sangue.

Consulta l’epigrafe nel database EDR

Consulta l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Arenaria: 205x61x32 cm. Inv. 19181