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Istituto del pane gratuito

1920

Schede

Negli anni della prima guerra mondiale, l’amministrazione comunale di Bologna, retta da Francesco Zanardi, organizzò un servizio di assistenza a favore delle famiglie dei richiamati e dei caduti in guerra.
Il comune donava “buoni” per prelevare gratuitamente - dai negozi dell’Ente autonomo dei consumi - pane, pasta, riso e grassi alimentari. Nel dopoguerra l’iniziativa fu estesa ai familiari dei caduti e ai reduci disoccupati.
Per dare organicità ad un servizio nato per motivi umanitari che si riteneva temporaneo, ma divenuto permanente, il comune costituì l’Istituto del pane gratuito. Entrò in funzione l’1.1.1920, presieduto dal consigliere comunale Luigi Lanzi.
Avevano diritto di ricevere l’assistenza: le vedove con figli inferiori ai 14 anni; i vecchi senza pensione; gli orfani di padre e madre con meno di 14 anni; le vedove e gli orfani di guerra; gli inabili al lavoro. Con i “buoni” era possibile prelevare, nei negozi dell’Ente, pane gratuito per un importo di 6 lire al mese e grassi per un importo di 2 lire al mese.
Non era molto, ma era il segno che la città non si disinteressava delle categorie più deboli. L’Istituto funzionò per tutto il 1920.
Venne soppresso dal commissario straordinario quando, dopo la strage di Palazzo d’Accursio, fu sciolta l’amministrazione socialista. [O]