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Hotel Brun

Di rilevanza storica

Schede

Fino ai primi anni Quaranta del sec. XX°, all'angolo fra via Ugo Bassi e Piazza Malpighi, in quello che era stato l'elegante palazzo rinascimentale della famiglia Ghisilieri, sorgeva questo famoso albergo. Aperto dal cittadino svizzero Giacomo Melchiorre Brun nel 1828 con l'iniziale denominazione di 'Pensione svizzera', poi 'Albergo reale' era passato in proprietà alla famiglia Frank a metà dello stesso secolo. I Frank, che possedevano alberghi in tutta Europa, a Bologna gestivano anche il Buffet della Stazione centrale e, tra l'altro, erano produttori e ed esportatori di ottimi vini. Investirono molto in questa nuova attività e la fama dell'albergo, rinominato Grand Hotel Brun, crebbe sempre di più.

Un opuscolo pubblicitario pubblicato nel 1910 ci informa che l'hotel disponeva di centoquaranta stanze, tutte con acqua corrente (molte anche con bagno privato) che erano dotate di illuminazione elettrica. Il riscaldamento veniva erogato con caloriferi a vapore, c'era un parcheggio per automobili nell'ampio cortile interno e per salire ai piani si poteva disporre di un comodo ascensore. L'arredamento era raffinato e prezioso sia nella hall che nelle sale interne: si ricorda soprattutto la splendida galleria del primo piano, ornata di busti raffiguranti alcuni imperatori romani; alle pareti vi erano quadri antichi. La regina madre Margherita di Savoia visita Bologna nel maggio 1905. Come molti personaggi illustri dell'epoca, scelse di soggiornare all'Hotel Brun. Tra i tanti ricordiamo Fryderyk Chopin, Richard Wagner, Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini (1931). Giuseppe Garibaldi vi soggiornerà il 10 e 11 novembre 1848 e nel febbraio del 1860. L'ex presidente francese Adolphe Thiers sarà ospite nel 1874, poi Gabriele D'Annunzio, che a Bologna svolgerà il servizio militare, prenderà i pasti "in quest'albergo signorile, celebre per la cucina". L'albergo nel 1896 fu tra i primi a servirsi dell'energia elettrica fornita dal Molino Poggioli. Nel 1911 l'edificio fu sottoposto ad un restauro curato da Alfonso Rubbiani. Il 24 luglio 1943, nel corso di un furioso bombardamento alleato, l'hotel venne gravemente colpito. Finita la guerra, il palazzo non venne ricostruito. Al suo posto sorse un edificio moderno, conosciuto come il Palazzo del Toro. L'unica traccia dell'antica bellezza si conserva all'angolo tra via Ugo Bassi e via Testoni.

Così viene descritto nella 'Guida illustrata di Bologna - Storica artistica industriale', edita nel 1892 dalla Tipografia Successori Monti: "Questo albergo è il principale della città e ha grandiose ed elegantissime sale e sontuosi appartamenti, in cui abitarono le più grandi notabilità del mondo. Una lapide sulla fronte del palazzo ricorda la dimora in quest'albergo nei giorni 10 e 11 novembre 1848, di Giuseppe Garibaldi. E tuttora, nel loro soggiorno a Bologna, vi prendono stanza sovrani, principi, uomini illustri, appartenenti alle più alte sfere dell'aristocrazia e dell'ingegno, che prediligono questo Albergo perchè in esso ritrovano tutto il confortable della vita, e per la fama antica, tradizionale e meritata di ospitalità e cortesia che gode l'attuale proprietario signor I. F. Frank, che ha pure l'Albergo Feder di Torino. E in quest'Albergo, mentre trovasi l'appartamento regale, vi è pure quello conveniente al commesso viaggiatore, coi prezzi adatti per tutte le classi di persone. Il signor Frank, da quell'intelligentissimo enologo che è, cura una cantina, che è una delle più fornite e note per le qualità dei vini che produce, cosicchè gode pure la stima di tutti i più intelligenti cultori di questo ramo d'industria, tanto importante per l'economia domestica. Il Buffet della Stazione Ferroviaria è pure condotto dal Signor Frank ed è fornito dei suoi vini e buona cucina".

Tra le persone illustri che soggiornarono l'Hotel vi fu anche l'imperatrice russa Carlotta di Prussia (1798 – 1860) che così viene ricordata nel 1846 da Enrico Bottrigari nella sua Cronaca di Bologna (Zanichelli, 1960): Sulle ore due pomeridiane del giorno 6 Maggio ripassava per Bologna l’imperatrice delle Russie, insieme alla granduchessa Olga sua figlia, assai bella del volto e della persona. Essa viene da Firenze ed ha preso alloggio all’Hotel Brun, pensione Svizzera, ove era ad aspettarle il Principe ereditario del Wurtemberg, promesso sposo della mentovata figlia. Il Card. Vannicelli si recò ad ossequiare la Maestà Sua e seco si intrattenne sulle prime ore della sera. Poscia l’imperatrice ricevette la visita del duca di Modena e del Duca di Lucca a quest’uopo recatisi in Bologna. Nella breve sua permanenza l’imperatrice (seguita sempre da una folla di curiosi che voleva accertarsi ad ammirare la decantata bellezza della giovane arciduchessa) si recò a visitare i capi d’arte della Pinacoteca ed alcuni dei principali monumenti della Città. Onorò lo studio dello scultore Baruzzi, volgendo in particolar guisa l’attenzione su sopra i modelli delle commissionate statue dall’Imperatore confidate al Baruzzi nel suo passaggio per Bologna."

Daniela Schiavina