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Romeo Galli

10 dicembre 1872 - 27 Maggio 1945

Scheda

Romeo Galli, da Giovanni e Giovanna Darchini; nato il 10 dicembre 1872 a Imola. Bibliotecario e cooperatore. Iscritto al PSI dal 1892. Fu uno dei pionieri del movimento operaio e socialista nell'Imolese e discepolo di Andrea Costa. Autodidatta, divenne un dotto umanista e pubblicò numerose e importanti opere storiche. Allo studio unì sempre l'azione politica e per questo - oltre che di quelli della biblioteca comunale di Imola, dove fu assunto giovanissimo - si interessò dei problemi del mondo del lavoro e, in particolare, di quelli della cooperazione. Quando morì volle che fosse scritto sulla lapide «Bibliotecario comunale e cooperatore». Nel 1898 fu tra i fondatori della Società di mutuo soccorso di Imola e nel 1900 partecipò alla costituzione della locale CdL. All’inizio del secolo – non si sa esattamente quando, perché il suo fascicolo è incompleto – venne schedato. Nel 1904 fu tra i promotori e poi dirigente del Magazzino di consumo di Imola. Nel 1908 entrò nel consiglio provinciale e nel 1911 fu tra i dirigenti delle lotte agrarie che si svolsero in quel periodo in Romagna.

Riorganizzò il Magazzino cooperativo di Imola - uno dei più importanti complessi della cooperazione di consumo bolognese - e per lunghi anni ne tenne la presidenza. Sulle colonne de “La Lotta”, il settimanale socialista imolese, condusse una violenta campagna di stampa sia contro la guerra di Libia sia contro l'intervento italiano nella prima guerra mondiale. Nel 1914, rispettando la decisione presa dal congresso nazionale del PSI di Ancona, uscì dalla massoneria. Negli anni della prima guerra mondiale, lasciò per qualche tempo la biblioteca di Imola e si trasferì a Bologna dove assunse la direzione dell'Ente autonomo dei consumi. Sotto la sua guida, l'Ente bolognese assunse le dimensioni di una grande azienda di distribuzione.
Alla trentina di spacci per la vendita di generi di prima necessità, si aggiunsero negozi per la vendita di tessuti e di scarpe, una cantina per l'imbottigliamento del vino, un bar, un ristorante e un panificio. Grazie all'Ente, negli anni della guerra i bolognesi non soffrirono la fame e Francesco Zanardi si guadagnò l'appellativo di «sindaco del pane». Se Zanardi era stato l'ideatore dell'Ente, il merito del suo sviluppo spetta a lui. Il 29 novembre 1921, mentre si trovava negli uffici dell'Ente, fu aggredito e bastonato dai fascisti. Avuto il bando da Bologna - era stato nuovamente bastonato l'1 dicembre 1921 - tornò a Imola e riprese il suo posto di direttore della biblioteca dove restò sino al 1938, quando fu cacciato dall'amministrazione fascista.

Nel 1923 fu arrestato perché accusato di avere favorito l’espatrio di Vittorio Martelli. Subì una breve detenzione e il 21 febbraio 1924 fu prosciolto in istruttoria. Nel 1937, per avere preso parte, con altri compagni, al funerale di Paolo Nonni, un vecchio militante socialista, fu bastonato dai fascisti ed ebbe 2 anni di ammonizione. Oramai vecchio e quasi cieco, il 27 luglio 1943 con Silvio Alvisi , guidò un corteo di cittadini imolesi festanti per la caduta del fascismo e parlò in piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Matteotti).
Nel periodo badogliano fu il presidente del Comitato cittadino democratico che sarà chiamato CLN dopo l'8 settembre 1943. Alla fine del 1943 il suo nome fu incluso nella lista di proscrizione, con altri 71 antifascisti, preparata dal PFR d’Imola. Il suo nome è stato dato a una strada di Imola. [O]