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Giuseppe Felletti

[?] - notizie 1821 | 1871

Scheda

Nato a Comacchio, si segnala per la prima volta a Bologna nel 1821, ancora studente, con un piccolo premio alla scuola di elementi di figura; e con un ritratto a pastello compare lo stesso anno alla mostra annuale. Ancora un ritratto – ma è anch’esso lavoro poco più che scolastico, una copia da Wicar – espose nel ’30.

Sette anni dopo lo menziona con un cenno di consenso la Gazzetta. E’ già socio d’onore nel’47, quando figura con una regata nella laguna di Comacchio, “per festeggiare l’atto magnanimo dell’amnistia data dal glorioso Pontefice l’immortale Pio IX”, a conferma di una fedeltà anche tematica al luogo di origine. Di Comacchio era pure un altro pittore paesista, non sappiamo se legato a lui da parentela, più volte menzionato alle esposizioni, Fortunato Felletti; e una Felletti Teresa loro conterranea si presentò almeno una volta in accademia, con tre ricami in seta. Di Giuseppe si rileva una presenza alquanto saltuaria; la sua rentrée del ’57, dopo una lunga assenza, è salutata con calore dal Bellentani che dice “inaspettati due piccoli ovali”, la Susanna coi vecchioni e la Samaritana al pozzo con “due graziosissimi e poetici luoghi”. “Dopo essere stato buon figurista, da due anni si presenta paesante”, rilevò l’anno dopo ancora il Bellentani. Un grande Diluvio sorprendeva intanto per “un certo sprezzo e …un certo fare, al tutto nuovo alla sua mano”: l’acquisto suo e della precedente Susanna da parte della Società Protettrice, rispettivamente per 494 e 266 lire, sancisce una posizione a questa data non più trascurabile. Per l’ultima volta lo si trova segnalato nel 1863, accanto a Luigi Venturi e al reggiano Giovanni Fontanesi, tra i rappresentanti della vecchia scuola di paesaggio, “non scevri da una tal quale esagerazione”: tutti dotati di “grande intendimento, molta fervidezza di immaginazione, armonia di colorito, spontaneità, franchezza e maestria di tocco, ma non quella assoluta e bella verità, che forma il principal pregio del nuovo trovato”.

Renzo Grandi

Testo tratto dal catalogo della mostra 'Dall'Accademia al Vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità', Bologna, Grafis, 1983. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti