Salta al contenuto principale Skip to footer content

Fanteria - 85° e 86° reggimento, brigata Verona

Schede

Sede dei reggimenti in tempo di pace : 85° Trapani 86° Palermo Distretto di reclutamento: Aquila, Cagliari, Firenze, Lecce, Livorno, Mantova, Spoleto, Vicenza

Anno 1915
La brigata raggiunge il teatro delle operazioni l’1 giugno vicino a San Pietro al Natisone; il giorno 6, alle dipendenze dell’8° divisione, si schiera di riserva a Caporetto.
Non essendo impiegata, il Comando supremo la invia di rinforzo alla 23° divisione sul fronte Gradisca – Sdraussina (3° armata),dove si impegna in lavori difensivi e compiti di pattugliamento fino ad ottobre.
Alla ripresa della nostra offensiva (III° battaglia dell’Isonzo) alla brigata Verona viene dato come obiettivo il paese di Peteano e le pendici del monte San Michele. Il 21 ottobre l’86° inizia l’attacco: violentemente contrastato dal fuoco nemico, non riesce a progredire; nei giorni successivi entra in battaglia anche l’85° fanteria e finalmente vengono conquistati alcuni elementi di trincea verso il San Michele. Il 3 novembre l’86° fanteria con rincalzi del 129° fanteria, dopo duro combattimento, occupa e mantiene l’importante trincea di quota 197 del monte San Michele, dove cattura uomini e materiale.
Dopo altre giornate di violenta lotta la Brigata Verona il 19 novembre è inviata a riposo, le perdite sono di 74 ufficiali e 2887 soldati di truppa.
Destinata in Albania, il 29 novembre la Brigata si trasferisce a Taranto, da dove il 4 dicembre si imbarca; durante la traversata un siluro affonda il piroscafo Re Umberto e 29 soldati del I° battaglione dell’86° fanteria muoiono annegati. Il 7 dicembre da Valona la Verona si porta sulla linea assegnata, con l’85° lungo il corso della Vojussa e con l’86° dal monte Kuresì a Kioro.

Anno 1916
In Albania i reparti sono impiegati in lavori stradali e di rafforzamento delle trincee, senza partecipare ad azioni di notevole importanza.
Il 18 febbraio il I° battaglione dell’86° opera assieme alla Brigata Savona per la difesa di Durazzo, rientrando solo il giorno 26; il 13 marzo la Brigata passa all’attacco nelle fila della 14° divisione che era schierata il Val Dukati, il 24 viene occupata quota 1669 del monte Krasa, poi le trincee nemiche del monte Maya, Laps, e Kundrenica.
Nei giorni successivi i fanti della Verona attendono alle opere di rafforzamento della linea conquistata.
L’8 maggio la Brigata si prepara al rientro in Italia ed il 18 essa è in attesa di ordini nei pressi di Brescia. Iniziatasi la Strafexpedition austriaca sull’ Altipiano d’Asiago, la Verona viene mandata a presidiare la nostra linea in Vallarsa, fortemente attaccata dal nemico. Il 31 maggio la Brigata raggiunge il vicino Pasubio, solo due battaglioni dell’86° rimangono in Vallarsa alle dipendenze della Brigata Roma.
Il giorno 10 giugno riprende la nostra offensiva per la riconquista del terreno perduto nei mesi precedenti; sul Pasubio la Verona attacca il Coston della Lora e la zona delle “sette croci”, la reazione violenta della artiglieria austriaca e le numerose mitragliatrici in caverna, spengono sul nascere ogni nostro tentativo di uscire dalle trincee.
In Vallarsa i due battaglioni rimasti concorrono alle operazioni contro lo sbarramento Matassone – Pozzacchio, ottenendo modesti risultati. Il 7 luglio la Brigata Verona si riunisce a riposo a Torrebelvicino, dove attende l’arrivo di nuovi complementi: nei combattimenti dal 22 maggio al 7 luglio, sono risultati fuori combattimento 48 ufficiali e 1843 soldati.
Trasferita nel settore Alto Posina, di rincalzo ai battaglioni Alpini Exille e monte Berico, opera contro le difese nemiche del Passo della Borcola, senza ottenere notevoli successi; segue un periodo di relativa calma con alterni turni in trincea e riposo. Il 20 ottobre si riaccende la lotta in Pasubio, la Brigata attacca di nuovo il Passo della Borcola con l’intento di attirare le riserve nemiche su di essa e alleggerire la pressione sulle truppe operanti in alto Pasubio.
Purtroppo una tormenta di neve ostacola l’avanzata della fanteria, che non può rafforzarsi sul terreno conquistato. A fine anno, per le azioni del 1916 contro il monte San Michele ed il Pasubio, alle bandiere di guerra dei due reggimenti viene conferita la medaglia d’argento al valor militare.

Anno 1917
Sino a fine maggio, la Brigata alterna turni di riposo e trincea nel basso Trentino, poi è inviata sul fronte dell’Isonzo a disposizione della 45° divisione che opera contro l’ Hermada.
Su tale fronte il nemico il giorno 4 giugno opera un poderoso attacco, sorprendendo i nostri reparti; la Verona non riesce a mantenersi sulle sue posizioni ed è costretta ad arretrare, dopo tre giorni di aspri combattimenti la spinta nemica si affievolisce e la Brigata viene inviata a riposo per ricostituirsi dopo le ingenti perdite subite.
Il 14 luglio è a Fogliano ed il 18 rientra in prima linea tra Castagnevizza e Bosco Malo, rimanendovi sino al 16 agosto. Viene poi trasferita nell’alto Isonzo nel settore Bodrez – Loga, dove rimane sino a metà settembre; il 15 settembre l’86° è di rincalzo alla Brigata Sassari contro le difese nemiche di quota 862 e 895 di Kitscharis, che sono occupate e mantenute, poi la Sassari viene ritirata e la Verona presidia al completo le nuove posizioni.
Il nemico ne tenta la riconquista nei giorni dal 16 al 25 settembre, ma viene sempre respinto.
Il 24 ottobre, Caporetto, la Brigata si trova schierata nei pressi di Volnik, con due battaglioni di riserva sull’Oscedrik; tutti gli attacchi nemici vengono inizialmente respinti, tuttavia un ordine superiore impone il ripiegamento su di una linea difensiva più arretrata. Nel pomeriggio del 25, l’86° si trova col fianco scoperto per il ripiegamento della 68° divisione e subisce violentissimi attacchi di truppe austro tedesche, che riesce a contenere con gravi perdite.
Nel proseguire il ripiegamento verso il Tagliamento, la Brigata opera azioni di retroguardia sempre a contatto con le avanguardie nemiche, la marcia è penosamente lenta per l’intasamento delle strade.
Il 30 ottobre l’86° si trova quasi circondato e con gli effettivi ridotti a 300 uomini contrattacca eroicamente il nemico presso il villaggio di Villacaccia, purtroppo l’avanzata nemica non si arresta e verso sera i superstiti dell’86° ed il comando della Brigata sono di nuovo circondati e debbono cedere alle soverchianti forze germaniche.
L’unico reggimento rimasto, l’85°, anche grazie al sacrificio del reggimento fratello, passa il Piave il giorno 8 novembre, viene poi inviato nelle retrovie in attesa di ricostituire gli organici.
In dicembre la Verona, di nuovo su due reggimenti, sale in Altipiano d’Asiago dove partecipa alla battaglia dei tre monti ed in generale a fermare la spinta nemica che sino a fine anno si pronuncia rabbiosa e potente.
Purtroppo il prezzo pagato è altissimo ed i complementi non sono più sufficienti per una nuova ricostituzione, e la gloriosa Brigata viene sciolta.

Anno 1918
Il 1° giugno la Brigata Verona si ricostituisce in Albania con reparti della 20° brigata di Milizia Territoriale e 48° reggimento di Milizia Territoriale, che assumono rispettivamente i numeri 85° ed 86 ° reggimento fanteria.
La nuova dislocazione è sulla Vojussa, a nord di Valona, alle dipendenze della 38° divisione. Il giorno 5 luglio la Brigata opera per la conquista di Fieri, ottenuta il giorno 9; nei giorni successivi la Verona si pone a difesa del campo trincerato di Valona tra Malakastra ed il monastero di Ardenica. Segue un periodo di scarso impegno, poi la notte del 1 ottobre il nemico inizia una ritirata verso nord; la Brigata avanza occupando varie località sino a fermarsi il giorno 10 oltre lo Skumbi. Praticamente cessano i combattimenti, ed i nostri soldati attendono l’armistizio su dette posizioni.

Paolo Antolini