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Bianca Fabbroni detto/a Baiocchina

12 febbraio 1905 - [?]

Scheda

Bianca Fabbroni, «Baiocchina», da Fioravante e Adele Nardi; nata il 12 febbraio 1905 a Castel San Pietro Terme; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Casalinga.
Militò nella 66a brigata Jacchia Garibaldi e operò a Castel San Pielro Terme.
Entrata nel movimento partigiano si occupò del reperimento di armi e munizioni riuscendo a «metterne insieme molte» aiutata dai figli che condivisero i suoi ideali.
La sua casa di campagna «abbandonata e pericolante» venne adibita a deposito di armi. Sviluppatosi un incendio nel camino di una casa attigua, provvide, insieme a una sua compagna, a trasferire in altra sede le armi. I moschetti, nascosti nei cassetti di un vecchio comò, vennero trasportati in paese pullulante di tedeschi.
Entrata nei Gruppi di difesa della donna, insieme con Ermelinda Bersani si occupò della distribuzione della stampa clandestina. Unitamente alla Bersani impedì la requisizione del bestiame dei contadini da parte dei tedeschi.
Arrestata dai fascisti e interrogata invano sulla attività partigiana, venne rinchiusa, insieme ad altre 14 persone, in «una piccolissima stanza», tanto minuscola da essere costretti a «dormire gli uni sugli altri». Venne liberata per le proteste di sua figlia che «urlando e piangendo» costrinse i fascisti a rilasciarla. «Rischiando la vita» ospitò nella sua casa per sei mesi quattro partigiani toscani sfuggiti ad un rastrellamento.
Riconosciuta partigiana dall’1 giugno 1944 al 17 aprile 1945. Testimonianza in S. Prati, La Resistenza a Castel San Pietro, Imola, 1975. [AQ]