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Enzo, Re

Piazza Re Enzo

Strada

Schede

Slargo a levante del Palazzo Re Enzo, a nord di piazza Maggiore e del Palazzo del Podestà, a sud di via Rizzoli e a ovest del complesso compreso tra l'imbocco di via degli Orefici e via Rizzoli.
Prima documentazione dell'odonimo: 1915.

Piazze Re Enzo nacque all’inizio del XX secolo con la demolizione di un intero isolato e delle vie che lo percorrevano. Le vie scomparse sono:

Via Accuse
La scomparsa via Accuse costeggiava il Palazzo del Podestà, dall'angolo di fronte a via degli Orefici fino al voltone settentrionale, facendo angolo attorno alla torre Lambertini o del Capitano del Popolo.
Nel XVI secolo le viuzze intorno al palazzo del Podestà erano note con il nome generico di Nodarie, facendo riferimento alla presenza degli uffici dei notai che ricevevano e registravano le accuse per i danni ricevuti nel contado, le quali accuse poi diedero il nome alla via. Fu anche chiamata via degli Armaroli e via del Pozzo del Capitano. Il Pozzo del Capitano indicava una piccola corte dietro alla scomparsa chiesa di San Michele del Mercato di Mezzo (sconsacrata al tempo di Napoleone e facente parte dell’isolato demolito per la creazione di piazza Re Enzo).

Via e Piazzetta della Canepa
detta anche Merzarie (Mercerie) e Pavaglioncino.
Questa via andava dal voltone settentrionale del Palazzo del Podestà al Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli), avendo a sinistra il lato orientale del palazzo Re Enzo, l’imbocco della via della Corda e le scomparse case Campogrande e Mazzoli, e a destra la residenza dell’arte dei merciai e l’albergo delle Tre Zucchette.
In questa via fin dal XVI secolo si faceva il mercato della canapa e del lino
L'odonimo Merzarie è quanto mai chiaro essendovi stata qui la residenza dell'arte dei Merciai (demolita assieme a tutto l’isolato di cui faceva parte). Pavaglioncino era un luogo, come il Pavaglione, ma più piccolo, dove si faceva nel XVII secolo il mercato dei folicelli da seta.

Vicolo del Pozzo del Capitano
o Corte delle Massare
Era un vicolo metteva in comunicazione via Accuse con il Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli), passando a levante della scomparsa chiesa di San Michele del Mercato di Mezzo. Già all’inizio del XVII secolo l’accesso del vicolo sul Mercato di Mezzo era chiuso da un portone. In tale vicolo, ancora nel XVII secolo vi era un pozzo di cui si serviva il Capitano del Popolo, la cui residenza era nei paraggi. Il nome di Corte delle Massare ha la sua ragione nel fatto che in questo luogo si radunavano le donne serventi per fare spesa al mercato.

Via della Corda
Questa via costeggiava il lato settentrionale del Palazzo Re Enzo, mettendo in comunicazione la via o piazzetta della Canepa con piazza del Nettuno.
Il nome di via della Corda è legato al tormento o supplizio della corda che dal 1604 veniva inflitto qui. Precedentemente fin dal 1436 i tratti di corda venivano inflitti nell'angolo del palazzo del Podestà dalla parte di via Orefici. Alcuni lavori di ripristino del palazzo, iniziati nel 1603, imposero il trasferimento del luogo di tale supplizio e la girella (la carrucola usata per il supplizio) venne murata nel voltone della Piazza del Nettuno che da allora in poi venne chiamato Voltone della Corda.

Piazza Uccelli
Piazza Uccelli era sostanzialmente una rientranza di piazza Maggiore nel suo angolo nord orientale ed occupava lo spazio tra il lato orientale del Palazzo del Podestà, il portico del palazzo dei Banchi e il lato meridionale dell’isolato demolito per la creazione di Piazza Re Enzo.
Questo nome fu originato dal mercato del pollame che vi si faceva già nel XVII secolo e che nel XIX secolo era ancora attivo.

Via Spaderie
Lo spazio che questa via scomparsa occupava coincide grosso modo con quello occupato dal portico sul lato occidentale del palazzo Ronzani, affacciato su piazza Re Enzo.
Le altre vie intorno a via Spaderie facevano rifermento ad arti e mestieri che avevano in tali vie le loro botteghe: Calzolerie, Pelliccerie, Drapperie, Cimarie, Giubbonerie, Orefici, Caprarie... E’ quindi assai probabile che in questa via vi fosse concentrazione di botteghe in cui venivano fabbricate spade ed armi da taglio.

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