Copia dal vero di statua

Copia dal vero di statua

1871

Scheda

Ettore Buttazzoni nasce a Bologna il 28 marzo 1855 dai genitori Anna Fabbri e Luigi Di Gaetano Buttazzoni (18 febbraio 1833 - 13 settembre 1855) ed entra a far parte del VI° Alunnato del Collegio all’eta di 12 anni, precisamente il 16 novembre 1867. Dopo la morte del padre, negoziante di musica, e della sorellina Giulietta di soli 3 anni, nonostante la caduta in disgrazia della famiglia, viene avviato agli studi di Disegno Lineare d’Ornato e di Architettura sotto la guida del Maestro Modesto Zacconi, cui si deve un’ottima raccomandazione inviata agli Amministratori del Collegio ai fini della sua ammissione. L’elezione avvenne con votazione finale di 53/60, la piu bassa tra quelle dei sei nuovi alunni, a seguito di una verifica delle conoscenze letterarie, calligrafiche, di dottrina cristiana e di disegno svoltasi nei giorni del 25 e 26 settembre 1867.

Nei primi quattro anni di alunnato compi sotto la direzione dei Rettori Don Giulio Cesare Evangelisti (deceduto nel 1870) e Augusto Romagnoli gli studi ginnasiali e sotto la direzione del tanto amato Professore Giulio Cesare Ferrari gli studi artistici elementari di Figura, Ornato e Architettura, mostrandosi in piu occasioni superiore ai suoi compagni soprattutto nella facilita e correttezza del disegno. Definito dal Rettore Evangelisti “modello assoluto in arte”, vinse il primo premio in arte nel novembre del 1869, la medaglia di prima Classe nella “Scuola della Galeria delle Statue” (ovvero l’Accademia di Belle Arti di Bologna) nel 1871 e a distanza di un anno, poco dopo aver realizzato la copia dal vero qui di seguito trattata, vinse anche il primo premio nella scuola del nudo. Dichiaratosi per la Pittura, prosegui gli studi letterari sotto la guida di Augusto Romagnoli e la sua specializzazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti, ove ottenne altri numerosi riconoscimenti e premi: in particolare, con l’esposizione di alcuni suoi lavori voluta dall’Accademia stessa a Milano, le scuole di pittura e anatomia ebbero una menzione onorevole, stando a quanto riporta un’annotazione del Rettore Romagnoli pervenuta tra i documenti conservati nel Collegio e datata 5 novembre 1880. Il 27 marzo 1875, avendo compiuto vent’anni, abbandono definitivamente il Collegio Venturoli lasciando come saggio finale del suo profitto un ritratto ad olio del Rettore e il successivo 12 aprile ricevette dagli Amministratori l’ambita Pensione Angiolini, con la quale gli si concedevano Lire 125 mensili per un intero quadriennio con l’intento di incoraggiarlo e sostenerlo nello studio presso altre importanti citta italiane. Pertanto, dopo aver trascorso il primo anno di pensionato a Firenze e il secondo a Venezia, nel febbraio del 1877 parti alla volta di Roma “per la grande importanza del posto” e li presumibilmente completo i suoi studi grazie anche all’appoggio di uno zio residente nella capitale. Obbligatorio per il mantenimento della Pensione era l’invio annuale di alcuni Saggi di Disegno al Collegio Venturoli affinche si accertasse l’impegno e il miglioramento dei giovani artisti beneficianti, ed Ettore si mostro abile e fecondo anche in questa fase piu matura della sua formazione.

Nel corso dei quattro anni di pensionamento, infatti, il Collegio ricevette 14 teste di cui 12 a matita e 2 ad olio dipinte dal vero, oltre a un quadro ad olio che intitolo “Prima della Processione, costumidi Ciociaria”, saggi che stando a un’annotazione dello stesso Romagnoli in una lettera del 1880 ricevettero grande encomio da tutti i Professori dell’Istituto. Purtroppo pero, col termine del quadriennio cessa la corrispondenza con il Collegio Venturoli e di lui si perdono le tracce. Nonostante l’individuazione presso il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna di un sepolcro di famiglia di proprieta del nonno paterno Gaetano Buttazzoni (sepolcro n.° 19 nel Chiostro Maggiore a Ponente), dove sono stati individuati con certezza numerosi familiari tra i quali il padre Luigi e la sorellina Giulietta, l’assenza della sua salma e allo stesso tempo della madre Anna fa supporre che entrambi si siano trasferiti senza fare piu ritorno stabilmente nella citta natale. Nella speranza di rilevare ulteriori elementi utili a definirne la biografia, ad oggi resta in ogni modo innegabile la grande predisposizione alle arti figurative di questo giovane artista che all’eta di soli 16 anni ebbe la destrezza di realizzare una raffigurazione tanto eccellente quanto verosimile qual’e questa in esposizione. Il disegno ci propone uno studio di anatomia del nudo e di panneggio che rievoca le sculture dell’antichita classica, in particolare la celebre statua romana contenuta al Museo del Louvre di Parigi e nota come il Germanico. Caratterizzato da un’anatomia perfetta grazie alla resa della muscolatura e alla morbidezza delle carni, dal tratto emerge un sapiente uso della grafite e un egregio chiaroscuro che ritroviamo anche nella riproposizione del panneggio. Leggermente percepibile l’effetto chiasmo, tipico delle statue classiche greco-romane, consistente nella disposizione secondo un particolare ritmo incrociato che ricorda l’andamento della lettera greca χ e utilizzato per dare equilibrio alla scultura. Da non trascurare, infine, la buona riproduzione degli elementi probabilmente marmorei sui quali poggia il “Kouros”.

Manuela Lamborghini

Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni", Medicina 19 aprile - 14 giugno 2015.nuela Lamborghini

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Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni

Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni

Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Documenti
Esplorando l’archivio del Collegio Venturoli
Tipo: PDF Dimensione: 178.80 Kb

Di Francesca Serra. Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni" Medicina, 19 aprile - 14 giugno 2015. Copyright © Fondazione Collegio Artistico Venturoli.

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