Chappuis Edmondo

Chappuis Edmondo

1874 - 1912

Note sintetiche

Scheda

Ignota è l'origine della famiglia Chappuis, forse svizzera o francese; di Edmondo sappiamo che, trasferitosi a Bologna, si occupò per qualche tempo di edizioni di dispense universitarie e che dal 1896 risulta iscritto presso la Camera di Commercio come proprietario di uno stabilimento litografico che aveva sede in via Cartolerie 13. Uomo intelligente e colto, ma anche estremamente abile nel campo industriale, riuscì in breve tempo a creare un vero e proprio atelier di giovani artisti validi ed eccezionalmente abili nell'esecuzione di manifesti; comprese inoltre che era fondamentale curare e migliorare il più possibile i procedimenti di stampa, perchè specialmente per la grafica del Liberty sono importanti in modo particolare la chiarezza e la pulizia del segno. Dotato di grande sensibilità e di un fiuto straordinario (Majani scrisse che fu lo stesso Chappuis a scoprire il giovane Dudovich a Trieste; è certo però che l'artista lavorò prima a Milano per la Ricordi) chiamò a collaborare con lui i maggiori artisti del tempo: Chini, Hohenstein, Mataloni, De Carolis, Nomellini, Dudovich, Terzi, Cambellotti, scelte che oggi possono apparirci scontate ma per allora dimostrano acume critico ed una chiarezza programmatica notevole. L'atelier Chappuis rappresentò quindi nel clima culturale bolognese un nucleo di diffusione di idee ed un centro di lavoro non trascurabile; l'artista che più lavorò per Chappuis è forse Dudovich, al quale era legato da amicizia ed identità di interessi e Dudovich, oltre ad aver certamente contribuito con la sua opera al successo di quella che chiamava scherzosamente “l'officina dei sogni” è l'autore delle più riuscite e significative immagini della vita cittadina di allora.

La vita di Edmondo Chappuis fu breve; si suicidò all'età di trentotto anni, forse debilitato fisicamente e psicologicamente da una grave polmonite, quando ancora avrebbe potuto portare avanti, con successi sempre maggiori, l'attività di cui era stato intelligente creatore. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1912, i fratelli che gli erano succeduti a capo dello stabilimento litografico, non furono in grado di continuare la sua prestigiosa opera e l'officina fu chiusa. Si ha notizia di una Società Anonima Chappuis tra i cui membri però non figurava alcun esponente della famiglia, fondata molto tempo dopo, nel 1925, ma ebbe vita breve perchè fu liquidata nel 1927.

Oltre alla Ditta Chappuis, esistevano a Bologna parecchie altre officine litografiche, alcune più antiche, che non stampavano solo manifesti, ma anche cartoline e giornali umoristici. Le principali sono: lo stabilimento litografico Francesco Casanova, sorto nel 1870 e che dal 1911 si chiamò Successori Canova e cessò l'attività nel 1915; la ditta Francesco Sauer, fondata nel 1882, che si fuse nel 1887 con Barigazzi e nacque così la Sauer Barigazzi che si sciolse nel 1931; la ditta Giulio Wenk, sorta nel 1856, divenuta poi la Società Anonima Wenk nel 1909 e che dal 1912 mutò il nome in Litografica Emiliana, liquidata del tutto nel 1917; infine l'officina litografica Thumb, fondata nel 1864, che si chiuse nel 1898 e proseguì l'attività con il nome di Successori Fratelli Thumb. Tutti questi stabilimenti litografici, in seguito al successo della ditta Chappuis, presero nuovo impulso, influenzati indubbiamente da un gusto più avanzato, e si avvalsero spesso della collaborazione degli stessi artisti che lavoravano per Chappuis, riuscendo così ad allinearsi con la cultura “in progress” nel campo della grafica.

Patrizia Riguzzi

Testo tratto da: Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, catalogo della mostra, GRAFIS, Bologna, 1977
Trascrizione a cura di Lorena Barchetti

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