Cella Albertoni

Cella Albertoni

1908

Scheda

La cella venne acquistata nel 1907, da Sofia Benatti per la figlia Anna Maria Benedetta Albertoni scomparsa alla tenera età di otto anni. Il padre Pietro fu un noto docente universiatrio: “Farmacologo e clinico insigne, senatore del Regno, accademico linceo e benedettino”. In memoria della piccola Anna Maria, Giuseppe Romagnoli (1872 - 1966) realizzò nel 1908 un bellissimo marmo in pieno stile Art Nouveau.

Quattro fanciulle, evanescenti e danzanti nelle loro vesti ricche di panneggi e accompagnate da fregi di gigli accompagnano, sostenendola, l’anima dalla defunta sollevandola verso la vita ultraterrena. Così la descrisse Il Resto del Carlino: “una leggerezza immateriale è nel corpo immacolato che la morte ha reso cereo: due consolatrici sfiorando appena le mani diafane, accolgono la fanciulla nel mesto regno di morte. Ai lati altre due compagne accorrono con le vesti ancor ventilate”. L'iscrizione dedicata ad Anna Maria riporta: "Primogenita di Pietro Albertoni e Sofia Benatti, fu loro tolta nell'ottavo suo anno il VI sett MCMVII. Mesta tra gli angeli tu o Benedetta vedi il muto dolore del padre, ascolti il pianto desolato della madre che solo avrà termine quando la riconduca la morte à tuoi amplessi o figliuola ineffabilmente amata".

Sara Benuzzi

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Documentario | Bologna nel Lungo Ottocento (1794 - 1914)
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Documentario - Bologna nel lungo Ottocento (1794 - 1914), 2008. La città felsinea dall'età napoleonica allo scoppio della Grande Guerra.

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